Tremestieri Etneo – Quella di Ketty Rapisarda alla guida del comune di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania, è stata un’esperienza in cui i bassi si sono presentati con più frequenza rispetto agli alti. Premiata in occasione del ballottaggio del maggio 2012 con la fascia tricolore dopo aver sbaragliato la concorrenza di Santi Rando, candidato la cui vittoria era più quotata, la moglie dell’ex sindaco Nino Basile si è fatta carico di un’amministrazione che in appena due anni ha affrontato ben tre rimpasti di giunta, complice la traballante maggioranza in seno al consiglio comunale. Un periodo travagliato che nella serata di ieri ha portato all’approvazione della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco da parte di ben 14 consiglieri su 20: un provvedimento preso dopo 25 mesi di governo in cui, si legge nel documento redatto dagli ideatori della proposta, “non sono mai maturate le condizioni di governabilità, non c’è mai stato un rapporto di collaborazione con il Consiglio Comunale e in cui quest’amministrazione non è stata in grado di produrre nessun vantaggio per questa comunità, nessuno sviluppo per il territorio”.
La seduta del consiglio comunale di ieri sera, com’era prevedibile, si è svolta in un clima di fuoco, in cui dure parole sono state rivolte all’ormai ex primo cittadino, sia dai consiglieri di opposizione che da alcuni suoi alleati durante la campagna elettorale del 2012. Tra questi Sebastiano Di Stefano, che durante il dibattito ha sottolineato come “l’amministrazione del sindaco Rapisarda trova spiegazione nella vecchia politica che i tremestieresi conoscono bene” e ha disatteso totalmente la sensazione di cambiamento che lo aveva spinto a sostenerla due anni prima. Ancora più a gamba tesa l’intervento di un altro consigliere, Giovanni Pappalardo, che nei confronti di Ketty Rapisarda si è espresso così: << Ha seminato zizzania, nessuno le crede e neanche lei crede a se stessa: non incanta più nessuno. Noi consiglieri andiamo via tre anni prima della scadenza del mandato, anteponendo il bene di Tremestieri alla nostra poltrona: lasciamo adesso per essere credibili dopo. L’atto di sfiducia rappresenta una sconfitta una sconfitta per tutti ma al contempo una vittoria di tutta la cittadinanza, uscita da un vero e proprio immobilismo amministrativo>>.
Il sindaco sfiduciato ha commentato il provvedimento con veemenza, parlando di una chiara “violazione del volere dei cittadini”: << La mia lista rappresentava l’alternativa migliore, anche al costo di soffrire per qualche anno. Non ho fatto il giro delle scuole? Mi sono occupata dei problemi burocratici, non della mia visibilità: ho sempre lavorato per il bene del paese. Ho sentito parlare di un tradimento politico: dimentichiamo – afferma Ketty Rapisarda – che questo sindaco si è trovato di fronte a delle scelte ed ha lavorato per risanare i debiti e rimediare agli errori della precedente amministrazione >>.
Per il comune tremestierese ora è previsto il commissariamento da parte della Regione che prenda le redini dell’amministrazione cittadina presumibilmente fino alla nuova tornata elettorale prevista per l’aprile del 2015: << Sottoporremo l’ente ad un anno di commissariamento che non so a cosa porterà>>, conclude mestamente l’ex sindaco Rapisarda.
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