L’alba dopo “l’Apocalisse”, e una Palermo che torna a respirare
Anche stamattina Palermo si è svegliata, come sempre, a suon di clacson, a suon di vita. Gli abitanti escono presto dalle case per andare a lavoro, chi non ha la fortuna di poterlo fare, e sono in tanti, approfittano del sole per fare un giro in centro, o per andare al mare lasciando che quel sole gli tinga almeno un po’ la pelle. Tutto sembra normale, nulla sembra cambiare. Ma l’aria sembra essere più leggera, si nota un lieve senso di libertà, di appagamento. Anche a Tommaso Natale le saracinesche si alzano, vengono tirate su con più forza, perché oggi,…
- Cronaca
- 24/06/2014
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Anche stamattina Palermo si è svegliata, come sempre, a suon di clacson, a suon di vita. Gli abitanti escono presto dalle case per andare a lavoro, chi non ha la fortuna di poterlo fare, e sono in tanti, approfittano del sole per fare un giro in centro, o per andare al mare lasciando che quel sole gli tinga almeno un po’ la pelle. Tutto sembra normale, nulla sembra cambiare. Ma l’aria sembra essere più leggera, si nota un lieve senso di libertà, di appagamento. Anche a Tommaso Natale le saracinesche si alzano, vengono tirate su con più forza, perché oggi, nessuno verrà a chiedere nulla, oggi il lavoro sarà guadagno, tutto il lavoro, sarà guadagno. Oggi nessuno succhierà dall’operato di nessuno, almeno lì, in quella piccola-grande parte di Palermo dove la mafia dal pizzo traeva esorbitanti guadagni puntando sulla paura di chi usciva la mattina presto dalla propria abitazione per concedere la sera un pezzo di pane alla propria famiglia, un pezzo di pane che doveva essere diviso con chi di pane ne aveva già tanto, ma che ne voleva sempre di più. La maxi-operazione interforze denominata “Apocalisse” ha fatto luce sul giro di estorsioni che seminava il terrore nella zona di Tommaso Natale – San Lorenzo e Resuttana, sul pizzo che era “chiesto” a tappeto dai boss della zona, sotto la visione del capomandamento Girolamo Biondino. Gli esercizi tenuti sotto scacco dagli estorsori disegnano una rete fittissima di esercizi commerciali, colpiti da 34 estorsori . E con quel denaro si pensava pure al sostentamento dei familiari di coloro che erano già in cella da tempo. Tutto questo fino a ieri. Prima che prendesse campo la più grande operazione Antimafia degli ultimi anni. Ben 95 misure cautelari, 68 persone in carcere, un numero assurdo di estorsioni smascherate. Un mega blitz che ha raso al suolo le cosche di Tommaso Natale – San Lorenzo e Resuttana, in due soli mandamenti, non vi era mai stato un numero così ampio di arresti. E questa tanto splendida quanto maledetta città, oggi, sembra respirare che è un piacere. E la signora Rosa sventola felice la sua tovaglia da tavola appena lavata, lasciando un gradito odore di Perlana che si dirama per tutto il quartiere, intanto la vicina gli urla, col sorriso: “oh Rò, u viristi quantu si nnì purtaru, chiossà i 90″, e Rosa risponde, “a bonu, a picca a picca, ma dimmi una cosa, chi pripari pì manciari…..”
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