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Paolo Mieli: “Renzi? Ha corso da solo, ha vinto perché estraneo al passato” e su Grillo: “Come è entrato, uscirà”.
maggio 29th, 2014 | di Valerio Calabrò
Paolo Mieli: “Renzi? Ha corso da solo, ha vinto perché estraneo al passato” e su Grillo: “Come è entrato, uscirà”.
Cronaca
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Il tempo è fatto di memoria, ma voltandosi indietro ci si chiede se non sia meglio dimenticare. Non è il prologo di una soap, ma l’argomento su cui ruota il nuovo libro di Paolo Mieli, giornalista e saggista, ma prima di tutto storico, intitolato “I conti con la Storia. Per capire il nostro tempo” (Rizzoli, 2013), presentato ieri, 27 Maggio, nell’aula Magna della Corte d’Appello del Tribunale di Messina, in un incontro organizzato dalla Libreria Bonanzinga e accreditato per la formazione permanente degli avvocati. Un incontro in cui l’ex direttore del Corriere della Sera e della Stampa ha evidenziato come nel suo libro, dove ha raccolto interventi e saggi pubblicati sul Corriere, venga posto l’accento sul compito dello storico, non sempre facile per la difficoltà di trasmettere la memoria. Una memoria non sempre ricca di cose da ricordare, e nel suo libro l’interrogativo più grande è quando vale la pena dimenticare invece. Per far tutto ciò, però, occorre «conoscere la storia recente passata, per poterla reinterpretare alla luce del presente».

Nella nostra intervista con Mieli siamo partiti dall’attualità. Dalle vicende elettorali, in cui il nostro paese a differenza degli altri ha saputo reggere all’urto delle forze euroscettiche, e in cui invece va letto adeguatamente il risultato del principale partito di governo: «L’Italia – ha detto Mieli – ha saputo mettere in campo un leader che ha dato l’impressione di voler cambiare pagina, dando all’elettorato una sensazione di rinnovamento dalla sua posizione di segretario del principale partito di centro-sinistra, e tutto quel che veniva messo durante la campagna elettorale qui non è stato imputato al capo del governo, proprio per il fattore età. Renzi è stato di fatto estraneo a tutte le politiche e le ruberie degli anni precedenti e questo è stato un grande vantaggio».
Ci siamo poi spostati sul dato dell’astensione in Sicilia, ancor più basso delle Regionali che hanno permesso a Rosario Crocetta di diventare Governatore: «L’astensionismo è stato generalmente forte in tutto il Sud. Il paradosso di Renzi è che non solo ha preso una percentuale, il 40%, che nessun partito italiano aveva preso dopo il 1950, visto che ci era riuscita solo la Democrazia Cristiana per due volte, ma soprattutto il successo si è registrato al Nord, da sempre non proprio benevolo verso la sinistra, a differenza di quel che è avvenuto qui».
Il resto nella video-intervista in allegato. Buona visione.
Claudio Staiti
Valerio Calabrò