Da oggi il sogno è realtà. Da oggi, ufficialmente, mentre parleremo di politica al bar, potremo fare i nomi e i cognomi di chi in politica si è “arricchito”. Per il momento ci accontentiamo di fare i conti in tasca ai membri del governo attualmente in carica. Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan e gli altri ministri guadagnano giusto la metà del tetto imposto agli stipendi dei supermanager e tutti visto loro, hanno visto diminuire il loro precedente stipendio da quando sono saliti al governo. E’ questo quello che emerge dai dati pubblicati online sul sito internet sia della Presidenza del Consiglio, sia dei vari Dicasteri. La cui pubblicazione deve avvenire per legge entro domani. Lo stipendio da presidente del Consiglio percepito da Matteo Renzi e dagli altri ministri ammonta a 114, 796,68 euro. Quasi la metà dei 240 mila euro del tetto massimo stabilito per gli stipendi dei “supermanager” pubblici.
Renzi da sindaco, nel 2012, ha guadagnato 145.272 euro. Nel 2013, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan come vice segretario e capo economista dell’Ocse ha percepito circa 216.000 euro, un reddito non soggetto a tassazione italiana (poiché residente all’estero e dipendente di un’ organizzazione internazionale).
Anche per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che da capo delle Coop Rosse nel 2012 ha portato a casa 192.623 euro lordi il reddito si è abbassato. Il ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, scende da 298.708 euro lordi nel 2012 a 114.796 lordi. Ha perso poco, invece, il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, che nel 2012 ha guadagnato 119.479 euro, grazie soprattutto a una Farmacia. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, che nel 2012 era parlamentare, percepiva uno stipendio di 98.471 euro.Per lei, così come per il ministro Maria Elena Boschi, e altri sottosegretari, vale la legge secondo cui chi è parlamentare deve percepire solo lo stipendio della Camera di appartenenza e non quello da membro del governo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, anche lui non parlamentare, come il premier. Nel 2012, da Sindaco di Reggio Emilia ha percepito 97.492 euro. Per quanto riguarda il “parco macchine’, Matteo Renzi non ha una propria auto, ma la moglie Agnese possiede un Volkswagen Sharan, adatto a trasportare la famiglia. Padoan ha dichiarato una Mercedes. Poletti una utilitaria, una Peugeot 207, ma anche un Camper e una roulotte. Il ministro Madia gira con una Fiat Panda del 2009, auto posseduta anche da Lanzetta, che però ha in garage anche una Mitsubishi Pajero del 2002 e un’ Alfa 147 del 2008.
Passando agli immobili, Renzi possiede in comproprietà con la moglie una casa piuttosto grande (12,5 vani) a Pontassieve, dove risiede. Appartamenti e box a Roma per Padoan e per Madia, un fabbricato a Mordano con terreni di 10.000 metri quadri per Poletti, e alcuni fabbricati a Castel Nuovo Rangone e Forte dei Marmi per Guidi. Più articolato il patrimonio immobiliare di Lanzetta che possiede: due case (categoria A2) ed una casa popolare (A4) a Roma; a Monasterace (Rc), dove era sindaco, possiede due case di tipo economico (A3). Si aggiunge la proprietà al 50%, sempre a Monasterace, di quattro case e pure di un magazzino. Infine il ministro possiede percentuali tra il 3,8 e il 16,66 di altre tre case e cinque magazzini e box a Monasterace, Mammola (Rc) e Roma. Insomma, chi si aspettava ville, resort, Ferrari Lamborghini e via dicendo sarà rimasto deluso.