L’Italia e i tuomori. Pochi giorni fa è stato pubblicato, a sorpresa, sul sito dell’Associazione degli epidemiologi il terzo dossier dell’Istituto superiore di Sanità sugli effetti sulla salute delle popolazioni esposte ai Sin (Siti di interesse nazionale). In alcune zone dell’Italia, i tumori sono aumentati anche del 90% in soli dieci anni. L’Italia dei veleni è sempre più lontana da una cura. Studi epidemiologici nelle aree più inquinate del Paese registrano, anche negli ultimi anni, aumenti preoccupanti della mortalità, dell’incidenza oncologica e dei ricoveri ospedalieri. In particolare: un incremento sensibile di casi di cancro della tiroide, tumore alla memmella e mesotelioma.
L’aggiornamento dello studio “Sentieri”, realizzato dal Dipartimento della salute, intende approfondire il livello di compromissione della salute dei 5 milioni di italiani che convivono coi: fumi delle centrali a carbone, intorno alle discariche tossiche o in prossimità delle industrie chimiche che hanno sversamento per anni i loro veleni contaminando terreni e acque.
In questa speciale classifica non poteva mancare la Sicila. A Milazzo, per esempio, il tasso di mortalità dovuta ai tumori è pari al 55% per gli uomini, e al 22% per le donne. Numeri raccapriccianti. Non da meno è il discorso sull’esposizione ad amianto: Dove si registrano eccessi di mesotelioma e tumore maligno della pleura, a Biancavilla (CT) e Priolo (SR), dove è documentata la presenza di asbesto e fibre asbestiformi. Un discorso a parte merita il cosiddetto “triangolo della morte” nel siracusano Augusta-Melilli-Priolo. Da anni questa zona si è guadagnata questo appellativo grazie (si fa per dire) alle emissioni di: diossine, mercurio, idrocarburi policiclici aromatici, benzene, pbc, piombo, arsenico (tutti inquinanti che vengono emessi nell’aria e nell’acqua) e che sono considerati, per la loro spiccata pericolosità, come indicatori della potenziale compromissione ambientale. Le emissioni di queste sostanze stanno compromettendo la salute di tutti i cittadini che vivono nella zona a sud-est della Sicilia. Il problema principale, anzi, il dilemma principale, resta sempre lo stesso: lavoro o salute? A quanto pare entrambi non ce lo possiamo permettere…