Chi l’ha detto che anche da dietro una sbarra, non si può continuare a guadagnare, e pure bene? Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana in carcere dallo scorso gennaio del 2011, per scontare una condanna a 7 anni per favoreggiamento alla mafia, da più di tre anni continua a ricevere dall’Assemblea regionale siciliana un vitalizio mensile da ex deputato di “appena” 6mila euro lordi. Dando un’occhiata alle leggi vigenti, infatti, sembra proprio che, non esista nessuna norma che vieti la “ricompensa” mensile del vitalizio, agli ex parlamentari in cella. Nemmeno il regolamento approvato dall’Ars che recepisce il decreto Monti sui costi della politica avrà effetto sul caso Cuffaro: la legge, ha infatti deciso, di bloccare l’assegno dei vitalizi solo per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione con la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici. Se, invece, sei stato complice in qualsiasi modo della mafia, no problem! È un po’ come dire che, se stai giocando al monopoli della politica e, tu, deputato italiano, hai appena comprato parco della Vittoria costringendo qualcuno a darti i soldi per farlo… allora finisci in carcere e nessuno ti pagherà niente alla fine del percorso (sempre che riescano a beccarti). Se, invece, tu, deputato italiano, favorisci l’acquisto di parco della vittoria al “bullo” della situazione che sta giocando al tuo stesso gioco, seduto al tuo stesso tavolo: finisci sempre in carcere (sempre a condizione che ti becchino, naturalmente) però, continui a ricevere il tuo compenso monetario ogni volta che qualcuno finisce il giro. Mica male questo gioco!