|
Sempre più difficili i rapporti tra gli studenti e il personale degli istituti scolastici. Sono i problemi interposti all’interno delle scuole, che quest’oggi rappresentano i punti sui quali verte la nostra attenzione. Abbiamo analizzato il problema prendendo in considerazione una micro area geografica: il Comune di Ribera, dove il liceo F. Crispi, l’istituto professionale e l’istituto tecnico, da un po’ sottostanno ad un’unica Preside.
Chi meglio di un giovane studente, può capire quali sono i principali problemi, che una collettività di ragazzi frequentanti l’ambiente scolastico può avere?
Ecco le parole del rappresentante degli studenti Francesco Matozza:
-Che rapporti hai con le altre scuole?
“Principalmente il mio compito è quello di rappresentare gli istituti i Ribera, che sono stati unificati sotto un’unica preside. Il mio rapporto con gli altri rappresentanti locali, avviene tramite i social nework. Io stesso, infatti, ho creato dei gruppi su Facebook appositamente dedicati al nostro dialogo e alla nostra collaborazione. Sono rappresentanti degli istituti di Ribera insieme a me, Eleonora Cudia, Sandro Tortorici e Vincenzo Montana.”
-Cosa manca alle scuole del territorio?
“Le scuole del territorio hanno avuto problemi con acqua e luce, recentemente è successo all’istituto alberghiero di Sciacca, problema che infatti li ha spinti ad occupare prima del previsto. Noi ci dobbiamo ritenere fortunati a riguardo perché non ci manca nulla, anzi lo scorso anno, ci sono stati stanziati 732 mila euro, che serviranno a ristrutturare l’ITCG Giovanni XXIII. Avremo al più presto una scuola nuova: bonifica delle strutture, pavimentazione, infissi esterni, insomma un po’ tutto.”
-Quali sono le maggiori difficoltà che hai trovato in quest’impiego?
“Sinceramente non è che io abbia trovato grandi difficoltà, l’unico problema l’ho riscontrato nel periodo in cui avremmo dovuto fare l’occupazione, che dovrebbe essere vista come portatrice di valori, di lotta per i nostri diritti. Ma non è stato così, i ragazzi hanno considerato l’occupazione come solo una scusa per saltare la scuola, cosa che non ha permesso la piena riuscita per paura di perdere le gite scolastiche. Alla fine abbiamo portato avanti per una settimana il ”Progetto Scolastico/Autogestione” .”
-Quel è il tuo principale obiettivo?
“Io mi sono candidato principalmente per aiutare i ragazzi, per far valer i nostri diritti ed in caso di problemi risolverli. L’ho fatto per gli altri.”
-Riesci a conciliare gli impegni di rappresentante d’istituto con lo studio?
“Diciamo che è molto difficile, dati gli impegni che mi porta la carica. In media sto in classe cinque ore su trentadue a settimana, svolgendo anche ruoli di tecnico audio/video per le varie manifestazioni, feste, ribalta a scuola, che insieme mi sottraggono tempo.”
-Se potessi migliorare qualcosa in particolare cosa miglioreresti?
“Ammesso che io abbia il potere di migliorare qualcosa, migliorerei l’atteggiamento dei ragazzi, li renderei più propensi allo studio e vorrei davvero che migliorassero il loro rapporto con i docenti e il personale scolastico. A volte il rispetto reciproco viene a mancare.”
-Quali sono secondo te i pro e i contro di essere il rappresentante degli studenti di ben tre istituti?
“Sono davvero contento di avere questa carica perché, io sinceramente mi diverto, mi piace rappresentare gli studenti e cercare di soddisfare i loro bisogno. Contrariamente la cosa non molto piacevole è l’avere a che fare con due correnti di pensiero opposte, che vanno dai ragazzi maturi, con i quali trovo riscontri, ai ragazzi immaturi, che ti fanno solamente innervosire e non concludere nulla.”