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Catania, il Tribunale dispone la riesumazione del neonato morto per infezione ospedaliera
aprile 24th, 2014 | di Veronica Alongi
Catania, il Tribunale dispone la riesumazione del neonato morto per infezione ospedaliera
Cronaca
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Catania – Nelle settimane scorse ci siamo occupati di un caso tanto doloroso quanto inspiegabile relativo alla morte di un neonato deceduto dopo essere stato dimesso dall’ospedale Santo Bambino di Catania a pochi giorni dalla nascita. Il piccolo, nonostante le perfette condizioni di salute fatte registrare subito dopo il parto, ha accusato nei giorni successivi al suo congedo dal Policlinico sintomi di malessere e forti convulsioni, allarmando i genitori che si sono rivolti nuovamente ai medici, ma purtroppo senza successo. Padre e madre del bambino, entrambi appartenenti alla Compagnia dei Carabinieri di Piazza Dante, hanno però sin da subito sporto denuncia per una mancata assistenza sanitaria e per le scarse condizioni igieniche, da cui deriverebbe il batterio killer “Klebsiella”, un germe tipico degli ambienti ospedalieri che ha una forte resistenza agli antibiotici più potenti e che sarebbe la causa scatenante della morte del neonato. I legali della famiglia dunque si sono rivolti alla Procura di Giovanni Salvi per fare chiarezza sull’accaduto.

Il Tribunale di Catania, tramite il pm Alfio Gabriele Fragalà, ha nominato i consulenti il cui compito sarà quello di riesumare ed esaminare il corpo del piccolo deceduto con un’apposita autopsia. Gli inquirenti, nella loro attività di ricostruzione degli avvenimenti conseguenti alla nascita del neonato, hanno ipotizzato l’accusa di omicidio colposo a carico di otto medici dell’ospedale incriminato, ed esattamente contro Giuseppa Puleo, Giovanna Meli, Maria Rita Rinaldi, Alessandro Rodonò, Maria Grazia Leone, Maria Fragalà, Nunzia Proto e Concetta Nicotra. Il legale delle ultime due indagate, Sergio Chiarenza, ha dichiarato ai microfoni di “Antenna Sicilia” che bisogna ancora appurare se è stato effettivamente il batterio a determinare la morte del bambino e quando è stato contratto dal neonato. In attesa delle opportune perizie, l’Osservatorio dei diritti del malato, guidato da Manfredi Zammataro, ha annunciato di essere pronto a costituirsi parte civile nel processo. Una vicenda davvero tragica e affidata alle aule giudiziarie, per la quale purtroppo i genitori hanno già subito la condanna più grande.