Sempre più vicino l’arrivo di Montenegro ad arcivescovo di Palermo? Dopo le forti parole al Presbiterio palermitano pronunciate dal cardinale Romeo durante la messa Crismale di giovedì mattina si avvicina sempre più la nomina del nuovo arcivescovo di Palermo. Chi sarà? Al momento tutto sembrerebbe portare all’atuale vescovo di Agrigento che verrebbe traslato nel capoluogo palermitano. Nel maggio scorso, Montenegro, è stato nominato presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana, incarico che si è guadagnato per il modo in cui ha saputo gestire gli sbarchi dei profughi a Lampedusa. Quando il Papa a luglio ha scelto di visitare Lampedusa al suo fianco ha voluto solo Montenegro.
Il vescovo Montenegro è sicuramente uno dei presuli siciliani, se non l’unico, che segue Papa Francesco fuori dagli schemi di certa prassi ecclesiale. Tra gli ultimi suoi gesti che hanno rotto i canoni di certa tradizione ve ne sono tre accaduti durante la settimana santa. Anzitutto la decisione di lasciare la Cattedrale per la Messa «In coena Domini» del giovedì scorso. Montenegro ha seguito le orme di Papa Francesco ed è uscito dai canoni tradizionali del rito della lavanda dei piedi. Ha celebrato, infatti, nella casa circondariale di Petrusa dove ha lavato e baciato i piedi a 12 detenuti del carcere agrigentino. L’indomani, a conclusione della processione serale del venerdì santo ha alzato forte la voce in difesa degli immigrati. Alcuni giorni prima aveva preso posizione sull’Isola di Lampedusa dicendo che «è il simbolo della fallimentare politica in tema di immigrazione portata avanti nel nostro Paese. Lampedusa, un’isola che spesso a causa delle cattive condizioni meteo, rischia di rimanere isolata, non può diventare luogo di accoglienza». Infine il terzo gesto che rompe con certe tradizioni è stato il video messaggio con il quale ha rivolto gli auguri di buona Pasqua alla città di Agrigento. Montenegro ha voluto registrare le immagini all’interno della “Cattedrale Ferita” di San Gerlando. Un modo per tenere alta l’attenzione su una questione divenuta atavica e per la quale ancora si aspettano interventi risolutivi. Nessun cantiere è stato finora aperto per salvaguardare il futuro della collina di San Gerlando, che lentamente rischia di scivolare giù portando con sé una parte di storia, un monumento importante, una figura religiosa, ma anche un pezzo d’identità della Chiesa Agrigentina.
Il vescovo Montenegro è nato a Messina nel 1946. E’ stato segretario particolare degli arcivescovi di Messina , Francesco Fasola e Ignazio Cannavò. Dal 1997 al 2000 è stato Pro-Vicario Generale dell’arcidiocesi di Messina. E’ stato eletto ausiliare dell’arcivescovo di Messina il 18 marzo del 2000 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale il 29 aprile dello stesso anno. Dal 2003 al 2008 è stato presidente della Caritas Italiana. Dal 23 febbraio del 2008 è Arcivescovo di Agrigento.