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Lorenzo Caltagirone: “Musica è conoscere se stessi”
aprile 19th, 2014 | di Maria Giovanna Sciascia
Lorenzo Caltagirone: “Musica è conoscere se stessi”
Eventi e Spettacolo
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E’ un giovane talento Riberese, oggi ad essere oggetto della nostra attenzione. Un giovane, che ha coltivato la passione del canto lirico in un epoca dove, questa tipologia di canto, viene sottovalutata e non considerata a causa della sua non commerciabilità. Lorenzo Caltagirone, è riuscito a farsi strada in questo campo, nonostante venisse da una piccola città e fosse cresciuto in maniera modesta, nutrendosi di pane e note musicali. Nel 201o è diventato tenore, conseguendo il diploma di primo livello in canto. Lorenzo oggi ha 29 anni, sta ancora studiando per continuare a perfezionarsi, ma ha già raggiunto parecchi traguardi importanti nel corso della sua vita, uno dei quali fu l’arrivo alla scala di Milano, un paio di anni fa. Oggi è diventato un mito per il popolo Riberese.

 

Segue un’intervista esclusiva a Lorenzo Caltagirone:

  1. Quando e come hai capito di avere la passione per il canto lirico? -Penso di averlo sempre saputo, ma la cosa ha avuto il suo peso nel momento in cui ho dovuto fare la scelta di diventare un cantante professionista, quindi studiare ed investire su di me.
  2.  Hai trovato difficoltà nel coltivare la passione? -Naturalmente ancora oggi sto cercando di coltivarla. In tutto quello che ho fatto non posso dire che tutti mi hanno aperto le porte, tutto quello che ho fatto me lo sono guadagnato. Sicuramente avere la natura non basta, bisogna studiare molto e non smettere di mettersi in gioco. Ogni passo avanti se ne fanno due indietro. Ma alla fine se credi in te stesso e ti sai organizzare raggiungi i risultati.
  3.  Quali sono stati i più grandi traguardi raggiunti? Sono state tutte esperienze indimenticabili, ho cantato nei più importanti teatri d’opera in Italia e all’estero, sia come artista del coro, ma soprattutto come solista. L’ultima esperienza è stata l’opera “La cambiale di matrimonio” di G. Rossini al Regio di Parma.
  4.  C’è stato qualcuno al quale ti sei ispirato in particolare? -Sicuramente tutti abbiamo un grande da seguire. Io ho sempre avuto una grande stima di Pavarotti e dei grandi cantanti del passato. Ma il più importante personaggio per me si può considerare il mio primo maestro di canto, Muzio Giuseppe Riggi, che mi ha dato le basi fondamentali per farmi riuscire a capire la mia strada.
  5. Quali sono i tuoi futuri propositi? -Da quest’anno frequento il biennio di sperimentale in canto, preso il conservatorio A. Boito di Parma. Per adesso auspico a finire il conservatorio e poi continuare a migliorare nello studio. E chissà, magari frequentare delle Opere studio all’Estero.
  6. Che consigli vuoi dare a chi vuole intraprendere questa carriera?Consiglio sicuramente di pensare molto, di rimanere con i piedi per terra, cercare di trovare i giusti trampolini di lancio, dove c’è chi crede in te. Di studiare tanto e avere molta pazienza, perché tutto arriva, se uno ci crede.