Palermo, i “Flac” in concerto insieme al grido di SLC CGIL
aprile 16th, 2014 | by Vito Giuliana

Eventi e Spettacolo

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Sarà una serata all’insegna di musica e rivendicazione dei lavoratori, uniti contro il precariato. Si svolgerà stasera 17 Aprile, dalle ore 21,00 presso il cafè “Galleria 149″ di Via Cavour, l’esibizione della band palermitana FLAC in collaborazione con la SLC CGIL. Verrà presentato, inoltre, un video- denuncia realizzato dalla stessa SLC CGIL per denunciare la condizione dei LAP ” Lavoratori a Progetto” e schiavi moderni delle aziende di call center di tutta italia che non hanno alcun diritto alla malattia, ad andare in ferie, a progettare la propria esistenza come qualsiasi altro lavoratore. Da ciò, si può comprendere come le due idee (da un lato la musica di una giovane band palermitana e dall’altro,il grido dei lavoratori) daranno vita ad una serata all’insegna, non solo della musica, ma anche della ribellione, della riflessione. Le due realtà si uniscono, come si legge in una nota: “Contro una paventata morte della speranza, un grido ed un canto, per risvegliare le coscienze di chi oggi regge le sorti politiche ed economiche del paese”. E poi, si continua a leggere “sarà una serata che vorrà dire la rinascita di 4 milioni di lavoratori “fuori serie” che reclamano di essere inclusi nei normali contratti collettivi per avere la dignità di qualsiasi cittadino, per combattere il buco nero del precariato”. A presentare la serata, sarà il giovanissimo Alvise Salerno, speaker radiofonico di Radio Time, nonchè uno dei personaggi del video- denuncia che, insieme al sostegno di due attrici palermitane quali Giusi Cataldo e Stefania Blandeburgo, lo ha visto uno dei protagonisti. “Sono stato contattato dalla CGIL – afferma Alvise Salerno- per essere il protagonista del video – denuncia contro il precariato e ho accettato tale proposta, con molto piacere. Inoltre, presenterò questa serata”. E ancora continua, in merito alla condizione in cui versano i giovani: “vedo una generazione che merita attenzione massima per il presente ma, soprattutto, per il futuro”.