Non aveva un posto dove vivere la famiglia che nel giorno 10 di aprile, ha scassinato un appartamento abbandonato e ha cominciato a viverci dentro. Una dolente e bizzarra vicenda a Ribera, dove il paradosso diventa reale.
Ricordate le 25 famiglie Riberesi, che aspettano di vedere demolire da parte dell’Iacp di Agrigento, le loro case di proprietà, in Largo Martiri di via Fani e di assistere in breve tempo alla loro ricostruzione?
Una di quelle 25 famiglie non era ancora riuscita a trovare un’abitazione stabile perché, secondo pareri raccolti tra i Riberesi, nessuno avrebbe voluto affittare loro un alloggio, datai gli arresti domiciliari del padre di famiglia. E’ arrivato lo scorso giovedì, il culmine della sopportazione, quando hanno deciso di scassinare un appartamento abbandonato e cominciare così una lunga permanenza nell’abitazione. Un folle e disperato tentativo di riscossa, nei confronti di una situazione insostenibile. Ovvero, è passato quasi un anno ormai dallo sfratto collettivo, causato dal pericolo dato dalle condizioni cagionevoli della loro vecchia abitazione, ma ancora delle ristrutturazioni non se ne sente nemmeno l’odore. Così le famiglie sfrattate hanno ricevuto 250 euro al mese a famiglia, dalla regione per pagarsi un affitto in altre sedi, ma non tutti sono riusciti nel loro intento.
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