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Salvo Puccio: “L’umiltà alla base della fotografia”

Salvo Puccio è un giovane fotografo siciliano. Lo abbiamo voluto intervistare…

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1-Intanto parliamo di Salvo Puccio, presentati ai nostri lettori.

Ciao a tutti! Sono nato a Catania il 14 ottobre del 1973: da piccolo ero un bravo studente, molto portato nelle materie artistiche, motivo per cui avevo deciso di non diventare un avvocato, o un ingegnere, nel mio futuro. Dall’età di 14 anni ho cominciato a lavorare nell’ambito della fotografia, cosa che faccio ancora oggi. In un mondo in cui è sempre più dura emergere in questo campo, in primis per il proliferare di nuovi “photographers” giornalmente, ho cercato di rimanere a galla non fossilizzandomi su un unico genere fotografico, ma cercando di spaziare il più possibile. Il boom dei social network e l’esplosione della fotografia digitale all’interno di essi, ha fatto in modo che potessi farmi notare un pò in questo vasto mondo. Nessuno può negare che i Social (Facebook in testa) siano una manna del cielo per chi vuole fare dell’auto-promozione, e da questo punto di vista debbo dire che posso ritenermi molto fortunato. Non dico di essere diventato famoso, perché mi si allungherebbe di botto il naso, ma di sicuro qualche vantaggio l’ho avuto, non mi vergogno a dirlo, anche perché credo di averci messo molto impegno da parte mia.

 


2-Da cosa nasce la passione per la fotografia?

La passione per la fotografia nasce, per l’esattezza, a 14 anni. Avevo finito il primo anno all’Istituto d’Arte di Catania e mi godevo l’estate. Mia sorella sentì una pubblicità alla radio, dove cercavano un commesso per uno studio fotografico vicino casa mia: mi propose di presentarmi per cercare di raggranellare qualche lira durante l’estate. Così feci: fui assunto. Da quel momento ho cominciato a maneggiare le prime macchine fotografiche formato 35mm. e 6×6, le telecamere in formato Vhs, e a fare qualche primo lavoretto. Il resto è poi venuto automatico, col tempo: se fai quel genere di lavoro, non puoi fare a meno di farlo diventare anche una passione. Certo, non sempre è scontato che accada, ma nel mio caso è successo così. E così ho continuato, continuato, continuato… sino a oggi.

3-Quali sono i segreti per la riuscita di uno scatto?

Una delle tante foto

Una delle tante foto

Segreti? Uhm… non so dire se esistano effettivamente dei segreti, secondo me è difficile che ci sia, OGGI, qualcosa che possa fare parte esclusivamente del bagaglio personale di pochi e non di tutti. Ti basta fare una ricerca su Google o su Youtube per trovare fior di fotografi che ti possono consigliare/spiegare come scattare in qualunque condizione di luce possibile. Oggi, infatti,  fotografare è estremamente più facile rispetto a 10/15 anni fa. Una volta, se sbagliavi, eri fritto: immagina di tornare a casa da un viaggio all’estero e, sviluppando le pellicole, scoprire che tutte le foto sono venute fuori sottoesposte, o magari – anche peggio – sviluppare le pellicole di un servizio di cerimonia e accorgerti che metà lavoro è venuto sfuocato, magari per un malfunzionamento della macchina. Che fai? Fai ripetere l’evento? Oggi guardi subito il risultato, e puoi agire – e rimediare – in diretta: non c’e’ proprio storia col passato. Tuttavia questo non vuol dire che oggi siamo tutti dei bravi fotografi. Nonostante il proliferare di “photographers” e reflex in giro, basta dare una rapida occhiata all’80% delle immagini pubblicate sui social network per capire che tutta questa “competenza” non c’ é. Come ovviare dunque? Beh, intanto con un bel bagno di umiltà: nella fotografia “vincono” gli umili e non gli “spacchiosi”. Molte volte ci si gasa solo perché qualche scatto viene buono, salvo poi scoprire che la macchina era stata impostata tutta in automatico. Come dicevo prima: si possono ottenere buoni risultati anche senza volerlo, tante volte. Ma non si impara certo così. Alla prima occasione con condizioni di luce non ottimali, che foto verranno fuori? Nessuno lo sa’ (ride)…

Quindi, secondo me, sono fondamentali:

- Umiltà: chi crede di essere bravo dopo le prime 4 foto è meglio che lasci perdere,

- Voglia di imparare, magari da qualcuno che ha già più esperienza, o perché no, informandosi attraverso libri di fotografia e/o internet,

- Perseveranza e forza di volontà, perché i primi risultati potrebbero essere scoraggianti;

- Inventiva e creatività, perché puoi anche essere bravo “tecnicamente”, ossia conoscere perfettamente la tua macchina fotografica e tutte le sue funzioni, sapere come scattare in tutte le condizioni di luce ma, se poi non sai trasformare questa tecnica in qualcosa che risulti piacevole a coloro che guarderanno le tue foto, hai concluso ben poco. Anzi, avere creatività è forse più importante dell’aver tecnica, a mio modesto parere. Certo, avere entrambe sarebbe perfetto. Anche in quest’ultimo caso: documentarsi, guardare le foto altrui e rendersi conto di cosa sia giusto cercare di “imitare” e cosa invece assolutamente NO. Ma soprattutto sperimentare, sperimentare sempre. Non bisogna mai fossilizzarsi, nemmeno quando gli elogi sono tanti e continui.

 

4-Quali sono i tuoi scatti che ricordi con più piacere?

Difficile rispondere a questa domanda, perché sono affezionato un pò a tutti i miei scatti, anche a  quelli meno riusciti o più banali. Anche se, a dire il vero, sono molto critico nei miei confronti e, certe volte, me ne dico di tutti i colori. Se proprio debbo sceglierne alcuni allora dico che ricordo con più piacere quelli fatti in situazioni particolarmente complicate o con condizioni di luce non ottimali, perchè proprio per la loro difficoltà mi hanno danno maggiori soddisfazioni quando ho visto il risultato finale. Per rimanere qui in zona, ad esempio, ricordo le foto delle varie eruzioni dell’Etna, quando per ricavare qualche scatto decente bisogna stare anche due ore in giro, di notte e al freddo. Oppure i notturni in generali, un genere che mi piace molto e che richiede tempo e pazienza. A volte mi diverto anche ad andare a qualche evento e cerco di “rubare” qualche scatto per conto mio: anche se non mi trovo lì per nessun giornale o sito, mi piace comunque portare a casa un bel risultato. E provo molta soddisfazione quando il giorno dopo vengono trovate le mie foto in giro per i Social e mi viene chiesto  se possono essere utilizzate per articoli etc..

Ricordo con piacere anche le foto che faccio durante i miei viaggi all’estero, dove non posso portarmi dietro chissà che attrezzatura e quindi devo arrangiarmi con un corpo macchina e un solo obiettivo. Ultimamente poi, da quando gestisco la pagina Fb “People of Catania”, anche un semplice ritratto a un qualunque personaggio catanese diventa un’occasione da ricordare con TANTISSIMO PIACERE, perché poi magari si scambiano 4 chiacchiere col soggetto di turno, e ci si intrattiene per qualche minuto parlando del più o del meno: escono fuori storie e aneddoti divertenti che non pensavi cinque minuti prima. In quel caso la fotografia si mescola col fattore umano, ed è una cosa molto bella.

 

5-Cosa consigli ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo della fotografia?

Mi riallaccio al discorso fatto nella domanda precedente. Che voi vogliate diventare dei professionisti e guadagnarvi da vivere con questo lavoro, o essere dei “normalissimi” amatori che si vogliono fare semplicemente apprezzare per i propri scatti, il mio consiglio spassionato è di approcciarvi a questo mondo con la massima umiltà. Non crediate di essere già arrivati solo perché riuscite a scattare delle buone foto… quando c’è il sole. Cercate di provare e riprovare, anche se i risultati iniziali sono così così e, anche se è difficile farlo (perché nel mondo della fotografia tutti si credono dei “saputelli”) chiedete dei consigli ad altri fotografi come voi. Molto spesso non immaginiamo nemmeno lontanamente quanto le nostre foto possano essere piene di difetti, se non ce lo sentiamo dire da qualcun altro. Molte critiche, magari, saranno solo delle cattiverie gratuite, ma tante altre probabilmente saranno opportune e, se seguite negli scatti futuri, vi serviranno per migliorare non poco. Per cominciare va benissimo una macchina fotografica economica, non c’è bisogno di fare spese folli, a meno che non si abbia nessun problema di disponibilità economica. Se avete del talento potete farvi notare anche con una reflex di terza mano, se invece il talento scoprirete di non avercelo, beh.. quantomeno non vi maledirete per avere speso un pacco di soldi in attrezzatura. Ah, e infine non abusate troppo con Photoshop e roba simile (che pure io uso) quando comincerete a scattare le vostre foto. Non pensate di migliorare solo con quello. Perché una post-produzione pesante non migliora i file anzi, spesso e volentieri, li rende ancora peggiori. Oggi c’è troppa PP in giro, come se non se ne potesse fare assolutamente a meno. Ricordate che la fotografia, nell’era del digitale, si è diffusa in maniera esponenziale e che la gente competente è aumentata di pari passo. In parole povere, ciò che pensate di sapere fare voi con un programma di PP, lo sanno fare anche altre migliaia di persone. Quindi i trucchi che usate voi per “mascherare” una foto appena decente, li conoscono anche gli altri. Una foto abilmente “photoshoppata”, ergo, non puoi più camuffarla da “lo scatto dell’anno”, perché si vede subito dove stanno i trucchi. Solo i tuoi amici e parenti ti diranno che sei stato BRAVISSIMO per quella foto, che invece per tutti gli altri sarà una “scartina photoshoppata”! Usate la PP con parsimonia quindi, giusto per dare quel qualcosa in più al vostro scatto, purché lo scatto originale sia già di OTTIMO livello. O non sarete mai dei veri fotografi, ma solo dei bravi… grafici.