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Aeroporti e ferrovie, non ci siamo

Gli scali aeroportuali siciliani non riescono ad attrarre passeggeri stranieri. I treni spesso somigliano a dei carro bestiame

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Nei trasporti arranchiamo. L’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile ci dona dei dati relativi al 2013 che non sono affatto rassicuranti. Partiamo dagli aeroporti. Il traffico nazionale diciamo che tiene,  nel 2013 è risultato essere il migliore aeroporto quello di Trapani-Birgi; ma solo meno di un terzo dei suoi passeggeri proviene dall’estero. Si piazza secondo quello di Catania e l’aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Gli stranieri dunque, sembrano non essere attratti dagli aeroporti siciliani. Nel resto d’Italia, a dominare i cieli, e a classificarsi al primo posto di questa curiosa graduatoria, è Roma Fiumicino, seguita da Milano Malpensa e Milano Linate. Ma torniamo a noi. Come pubblicato in una inchiesta del Quotidiano di Sicilia, che ha pubblicato tutti i dati relativi alla questione, “ per poter competere al livello internazionale servono investimenti importanti, per sbloccare quelle opere di cui si parla da tanto e che ancora non hanno visto la luce”. Di promesse ce ne sono, la speranza è che possano essere trasformate in realtà. Spostiamo adesso la nostra attenzione sul trasporto ferroviario. Per parlare di questa questione non ci siamo invece basati su dati, ma su dichiarazioni che ci sono state rilasciate dai nostri intervistati. Partiamo dalla stazione di Bagheria, una delle più frequentate, dove in mattinata viaggiano in media circa cento viaggiatori a treno, una signora dichiara: “se per caso un treno ritarda o è assente del tutto, siamo costretti a viaggiare come sardine, ma anche nella migliore delle ipotesi, la situazione non è positiva, i mezzi sono inadeguati, piccoli, lenti, e ogni giorno per i pendolari è una tragedia”.  Le dichiarazioni non cambiano di molto se ci spostiamo da stazione a stazione, da fermata a fermata. Ma i pendolari sembrano averci ormai fatto il callo, si ogni tanto si sbuffa, le lamentele ci sono, ma si è comunque fermi a lamentele che persistono, e sono sempre le stesse da anni; anni in cui nulla è cambiato, anni in cui ogni giorno, per un pendolare è un “delirio“, come afferma A.S incontrato alla stazione di Palermo e diretto ad Agrigento Centrale, “ non è di certo bello, la situazione è difficile, i treni non sono adeguati, sono lenti e piccoli, spesso mi ritrovo a fare buona parte del viaggio in piedi, non dico che la situazione è da terzo mondo, ma di certo da quella situazione lì non siamo in fin dei conti distanti anni luce!”.