Pizzo, condanna per gli estorsori del “bar del tribunale”

Sono quattro le persone condannate, tutte processate con rito abbreviato

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Dieci anni sono stati inflitti a Benedetto Marciante, sei anni ciascuno a Francesco e Michele Lo Valvo, padre e figlio, tre anni e mezzo per Gianfranco Cutrera (tutti processati per rito abbreviato). Sono questi i nomi delle quattro persone condannate, dai giudici di Palermo, nell’ambito dell’indagine sull’estorsione ai danni del proprietario del bar di fronte al tribunale. I primi tre sono stati condannati per estorsione aggravata, per violazione dall’articolo 7 che “interviene” quando il reato viene commesso favorendo Cosa nostra. Cutrera, invece, è stato assolto dall’estorsione ma condannato per intestazione fittizia di beni; Marciante, considerato legato al clan di Resuttana, fu arrestato in flagranza di reato. Il totale chiesto dagli estorsori, era di 28 mila euro, di cui 23 mila sborsati in due rate, il pagamento del saldo di 5 mila euro saltò grazie alla ribellione dell’imprenditore che scelse la strada della denuncia, grazie anche al sostegno del suo legale. L’imprenditore era stato pure picchiato e allora da lì, aveva capito di non avere altra via di uscita che chiedere aiuto alle forze dell’ordine e denuciare tutto.

Di seguito riportiamo il video che immortalò la consegna dei soldi avvenuta in un capannone di via Cervantes; risultato fondamentale per l’operazione condotta dai carabinieri.

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Fabrizio Passalacqua

Nato a palermo nel '93, diplomato al liceo scientifico d'alessandro a bagheria nel 2012, attualmente studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.