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1° aprile? Pesce d’aprile!

Il “pesce d’aprile”, una ricorrenza buffonesca e tanto burlona dedicata allo scherzo tra amici, colleghi di lavoro, familiari, ricordata e compiuta ogni anno, in diversi paesi del mondo. Ma da dove origina questa ricorrenza? Perchè?

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“Amore mio, sono andato a letto con un’altra, mi dispiace” – “Cosa hai detto? Non ti voglio più vedere per niente al mondo e ti farò pentire per il resto dei tuoi giorni!” – Amore, Pesce d’aprile!”. Questa è una delle classiche situazioni ipotizzabili, nella quale lo scherzo fa da padrone, inducendo qualcuno a far credere realtà inesistenti. C’è un giorno particolare, durante tutto l’anno, nel quale viene “ritualizzato lo scherzo”. Si tratta del pesce d’aprile, questo “scherzo” quasi imprevedibile o forse, già immaginato dalla maggior parte delle persone… ma arrivando al punto della questione…soprattutto per i più curiosi, sempre alla ricerca di risposte….ci si domanda:

Qual’è l’origine del “Pesce d’aprile”?

Le risposte a questa domanda, risultano tanto numerose quanto incerte. Vi sono numerosissime versioni, per cercare di spiegare tale fenomeno nel tempo e nella storia. Una delle tante ipotesi, ad esempio, è quella di credere che questa ricorrenza sia legata all’equinozio di primavera che cade il 21 marzo, poichè prima dell’adozione del caldendario gregoriano, si osservava il Capodanno dal 25 marzo al 1 aprile in diverse culture del mondo, quali l’antica Roma oppure il territorio indiano. In seguito alla riforma del papa Gregorio XIII, la ricorrenza venne spostata al 1° Gennaio. Come conseguenza di tale cambiamento, in Francia, si iniziò ad osservare la tradizione di consegnare pacchi regalo vuoti in corrispondenza del 1° aprile. Da questo, derivò l’accezione francese “Poisson d’Avril”, appunto Pesce d’aprile. Un’altra ipotesi, a quanto pare, abbastanza accreditata dai “più”, rivela che sia collegata alla morte di Gesù Cristo, che, sempre secondo il calendario gregoriano, cadde il 1° aprile del 33 d.c. . I nemici della tradizione cristiana, secondo quanto narrerebbe il mito o leggenda, si schermarono dietro la burlaggine per criticare la figura di Gesù Salvatore. Persino l’antico Egitto non è stato risparmiato dalla “ricerca di una risposta”. L’ennesima ipotesi, difatti, riguarda il periodo del 40 a.c. quando, Cleopatra, regina egiziana, sfidò il proprio amante, Marco Antonio, a una gara di pesca. Quest’ultimo tentò di fare il furbo, incaricando un servo di collegare all’amo, una grossa preda che gli avrebbe donato la certezza della vittoria. Cleopatra, scoprendo il piano, ordinò di far abboccare un “finto pesce” costituito di pelle di coccodrillo. Nei tempi moderni, si possono annoverare decine di scherzi attuati persino dai mezzi di comunicazione di massa, che avevano deciso di trasmettere notizie fasulle quanto spaventose. Ad esempio, Wikipedia nel 2006, annunciò la chiusura del proprio portale a causa di una persona “non identificata” oppure quando  la BBC pensò bene di annunciare la messa in onda di un documentario su fantomatici pinguini volanti. Insomma… di tutto e di più, tra schiamazzo e spavento, tra urla e gioia, tra pianti e risate, la tradizione del “pesce d’aprile” continua a vivere, dall’America, sino in Italia… ah, piuttosto, occhi aperti!

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Diplomato presso l'istituto alberghiero "Pietro Piazza" nel 2012, scopre il suo amore per la scrittura durante gli anni della scuola, collaborando per il giornalino d'istituto "Agorà". Dopo aver conseguito la maturità, si iscrive all'Università degli studi di Palermo presso il corso di laurea in Scienze Della Comunicazione. Attualmente, è facente parte della redazione di Trinacrianews24 come sua prima esperienza sul campo.