Sanità, Iannì e Manenti dovranno risarcire 15 mln di euro

Per i due manager della sanità palermitana condanna salatissima

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I giudici d’appello della Corte dei Conti hanno condannato Lorenzo Iannì e Giancarlo Manenti a due maxi risarcimenti in favore dell’Agenzia dei beni confiscati. Il primo, ex coordinatore sanitario del distretto di Bagheria, dovrà pagare 8,35 milioni; il secondo, ex direttore dell’Usl palermitana, 6,471 milioni. Già condannati in sede penale, vennero coinvolti nel processo per i rimborsi gonfiati alla clinica Villa Santa Teresa di Bagheria, confiscata e finita nell’inchiesta di mafia che aveva portato all’arresto dell’ingegnere Michele Aiello, al tempo titolare della clinica Villa Santa Teresa di Bagheria e prestanome del boss Bernando Provenzano.
I due nonostante la differenza di trattamento in termini monetari, per i giudici le loro posizioni sono da considerarsi di pari livello, così come viene riportato dalla sentenza: «La responsabilità del coordinatore sanitario – dicono i giudici – pertanto, appare pienamente provata e ben lungi dal potersi considerare condizionata o minore di quella di Manenti».
Non esercitarono il loro potere di controllo. Anzi, Giancarlo Manenti, allora dirigente della Asp di Palermo, delegò a Lorenzo Iannì, coordinatore del distretto di Bagheria, il potere di concordare con l’ingegnere Michele Aiello, titolare della clinica Villa Santa Teresa, le tariffe per le prestazioni sanitarie d’eccellenza, non previste dal tariffario regionale,consentendo all’imprenditore una supervalutazione fino al 400 per cento!

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Fabrizio Passalacqua

Nato a palermo nel '93, diplomato al liceo scientifico d'alessandro a bagheria nel 2012, attualmente studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.