Novita sul caso Marò

Si apre un altro spiraglio nell’annosa vicenda dei fucilieri italiani, viene escluso il reato di terrorismo, ma ancora la questione resta in sospeso

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone lasciano il carcere di Trivamdrum

La Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso presentato dai due fucilieri italiani contro l’utilizzo della Nia, la polizia antiterrorismo, il riconoscimento cioè da parte della magistratura indiana della tesi che la Nia può occuparsi solo di casi di terrorismo. I giudici hanno sospeso il processo a carico dei marò presso il tribunale speciale; la prossima udienza si terrà tra quattro settimane. Nel ricorso presentato dai legali dei due italiani, si contestava l’utilizzazione della polizia Nia (operante nell’anti-terrorismo) per investigare l’incidente portando all’attenzione dei giudici, la mancanza di specifici capi d’accusa; anche perchè i due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, erano in servizio anti pirateria per conto dello Stato italiano e quindi godevano di immunità funzionale.; ma c’è di più. Secondo fonti legali il ricorso accolto dalla Corte “contesta in toto il diritto dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare i marò“. L’Italia ha detto chiaramente che non riconosce la giurisdizione indiana sul caso e che quindi rifiuterà il processo e non presenterà i due militari in tribunale. Ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha posto la questione sul tavolo anche nel colloquio con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, chiedendogli di operare in un fronte comune per arrivare alla definitiva conclusione della vicenda e far tornare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Facendo qualche passo indietro ricostruiamo in breve cioò che è accaduto:

La controversa vicenda comincia il 15 febbraio del 2012, quando un mercantile con bandiera italiana, la Enrica Lexie, durante un’operazione anti-pirateria internazionale incrocia un’imbarcazione di pescatori locali e, secondo l’accusa, i fucilieri sparano su di esse, credendo fossero pirati, uccidendo due pescatori indiani. Latorre e Girone, vengono arrestati con l’accusa di omicidio e, dopo alcuni giorni, trasferiti nel carcere di Thiruvananthapuram. Le autorità keralesi aprono un processo giudiziario nei confronti dei due marò per omicidio; l’Italia, rivendicando  la competenza giuridica del caso, poiché avvenuto in acque internazionali, riesce solo ad evitare ai due marò la pena capitale (previsto dalle autorità indiane). Le indagini, passano alla Nia (nucleo internazionale anti-terrorismo) ma con la notizia di oggi dell’accoglimento del ricorso, si esclude il reato di terrorismo. Tutta Italia spera di poter riavere a casa i suoi due fucilieri e naturalmente di fare luce sull’intera vicenda.

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Fabrizio Passalacqua

Nato a palermo nel '93, diplomato al liceo scientifico d'alessandro a bagheria nel 2012, attualmente studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.