Mafia catanese, sequestro milionario al clan Cappello-Pillera

Effettuata confisca di beni per oltre 2.800.000 euro dalla Dia

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Catania – Ancora fermento nella scena malavitosa del catanese dopo il colpo assestato giorni fa al clan Ercolano: questa mattina la Direzione Investigativa Antimafia del territorio etneo e di Messina, dietro decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania, ha sequestrato beni per oltre 2.800.000 euro riconducibili a Salvatore Rapisarda, affiliato al clan mafioso Cappello-Pillera. L’attività delle forze dell’ordine, frutto di indagini e accertamenti patrimoniali svolti dal Centro Operativo di Catania, ha riguardato la confisca di una società individuale e di imprese edili usate come coperture per attività illecite, e quindi non idonee a giustificare gli investimenti effettuati da Rapisarda nel corso degli anni.

Il clan Cappello-Pillera è una cosca mafiosa di spicco all’interno di Cosa Nostra. Si tratta di una organizzazione criminale nata negli anni 80’ dall’unione di intenti di Salvatore Pillera, detto “Turi Cachiti”, e Salvatore Cappello, boss della mafia catenese legato alla cosiddetta “stidda”, che fu scelto come suo erede proprio da Pillera; tale decisione però non fu ben vista da altri clan catanese e ciò scatenò sanguinose faide interne, fino alla definitiva tra il gruppo Pillera-Cappello culminata agli inizi degli anni 90’.