Logo siciliano usato impropriamente ancora una volta

Crocetta ha esposto una diffida verso la società “il padrino” per uso inappropriato del logo siciliano

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Ancora una volta la Sicilia, il suo nome e in questo caso il suo marchio vengono usati in modo inappropriato e quasi derisi. Risale a poche ore fa la notizia della diffida, da parte del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, verso una società il cui nome è “Il padrino”. Ma a far infuriare Crocetta e i siciliani è soprattutto l’appropriazione indebita del logo della trinacria siciliana. Esso può essere utilizzato soltanto dalla presidenza, cosi come previsto dal regolamento. Non avendo nessuna autorizzazione, il governatore ha subito annunciato la notizia della diffida per rimuovere il logo nel sito della società. La motivazione è stata: “l’uso improprio del logo e il danno d’immagine che viene arrecato alla regione”. Inoltre Crocetta ha anche rivolto un esposto alla polizia postale e alla Procura della Repubblica. Pubblicizzare prodotti agroalimentari siciliani non vuol dire pubblicizzare anche la piaga della società contemporanea. Piaga che non riguarda solo la Sicilia ma anche tutto il resto del mondo. Non è la prima volta che Crocetta si scaglia contro chi gioca con i termini Sicilia o mafia, non molto tempo fa infatti si era rivolto al presidente del parlamento europeo dopo essere venuto a conoscenza dell’esistenza in Spagna di una catena di ristoranti chiamata “Mafia”. Tanti sono i prodotti alimentari con nomi che richiamano episodi, personaggi o addirittura forme di criminalità organizzata. Da troppo tempo la Sicilia è considerata come “inadatta”, come “terra di mafia”, come “inferiore rispetto alle altre regioni”. Dopo quest’ultimo recente episodio, soprattutto gli italiani, ma non solo, dovrebbero capire che la Sicilia è una terra con una storia di cui andar fieri, con dei valori di cui esserne orgogliosi e non un nome o un logo da impossessarsene per farsi un po’ di pubblicità.