L’aereo scomparso della Malaysia Airlines è nell’oceano Indiano

La sentenza è arrivata: i passeggeri del Boeing 777-200, scomparso il 9 Marzo, sono stati considerati tutti morti!

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Sedici giorni dopo la misteriosa scomparsa, è arrivata la tragica conferma di quanto si temeva: l’aereo Mh370 della Malaysia Airlines ha finito la sua corsa nel sud dell’oceano Indiano e non ci sono superstiti tra le 239 persone a bordo. Questo è quello che è emerso nel corso della conferenza stampa del  premier malaysiano, Najib Razak, il quale ha rivelato che sulla base di nuovi calcoli derivati dai dati satellitari del sistema Immarsat,  ha spiegato che nella notte tra il 7 e l’8 marzo l’aereo avrebbe «volato lungo il Corridoio Sud e la sua ultima posizione era nel mezzo dell’oceano Indiano, a ovest di Perth, in Australia. Si tratta di una posizione remota, lontana da ogni possibile punto di atterraggio, e dunque-ha concluso il premier-” Si può affermare che il Boeing 777-200 è finito in mare e sia affondato nell’Oceano e che nessuna delle persone a bordo è sopravvissuta”. Rabbia, sgomento, frustrazione e disperazione sono solo alcuni dei sentimenti che hanno provato i famliari delle vittime, in gran parte cinesi, dell’aereo “maledetto”.

In tutto questo resta una minima, quanto disperata speranza: sia perchè la “certezza” sulla tragica fine del Boeing deriva da una deduzione logica, sia perchè ancora non è sata ritrovata la scatola nera del veivolo che potrebbe far definitivamente luce sulla situazione e spiegare: il motivo dello spegnimento manuale dei due sistemi di comunicazione, la virata verso ovest rilevata dai radar militari e poi un altra deviazione verso sud sono tutti aspetti sui quali gli investigatori brancolano ancora nel buio.

 

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Fabrizio Passalacqua

Nato a palermo nel '93, diplomato al liceo scientifico d'alessandro a bagheria nel 2012, attualmente studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.