Real Cefalù, Nino Manzella e la promozione: “Vi svelo il segreto”

Dopo l’importante promozione avvenuta al termine di questa stagione, il mister del Real Cefalù, Nino Manzella, parla a tutto tondo di ciò che c’è dietro questa grande impresa

1780244_700018793375309_754145419_o

A coronare una grande stagione è stata l’ultima giornata del campionato, che ha visto i ragazzi di mister Nino Manzella scendere in campo contro il San Cataldo. Per il Real Cefalù una grande vittoria: 16 a 3.

Abbiamo intervistato proprio mister Nino Manzella, ecco di seguito le sue dichiarazioni.

La promozione in C1 è il coronamento di una grande stagione, cosa si prova?

E´ stata un´annata importante perché venivamo da tante vittorie ottenute l’anno precedente, che ci hanno dato la possibilità di accedere alla serie superiore. Ho avuto la piena fiducia del presidente e della dirigenza tutta. Mi hanno dato carta bianca per la scelta dei giocatori. E’ una grossa responsabilità, ma ho preferito così. Abbiamo puntato prevalentemente sui giocatori locali che erano con noi da due anni e con esperienza zero per la Serie C/2: si tratta di persone che già conoscevo e con i quali si è potuto fare un discorso in prospettiva. A questi abbiamo prima confermato il dinamico Gian Mario Fuschi e aggiunto due elementi di assoluto valore quali Gianluca Isgrò, considerato l’anno prima il miglior giocatore siciliano e vincitore del simbolico pallone d’oro, e Fabrizio Allegra, bomber di professione capace di realizzate tante segnature. Questo sarebbe dovuto essere un anno di transizione per poi tentare di salire in serie C1 nel giro di due anni, ma dopo il girone d’andata visto che ci trovavamo ad un punto dalla vetta, il presidente ha deciso di fare un ulteriore sforzo.

Mister Nino Manzella

Mister Nino Manzella

Ingaggiando il portiere – goleador Ciccio Virruso fresco vincitore assieme a Isgrò del campionato di serie C1. A metà del girone di ritorno ci siamo trovati a causa di vari infortuni e squalifiche con pochi giocatori di movimento pertanto abbiamo inserito un giocatore vincente come il Professor Totò Fuschi. Con lui abbiamo inserito un po’ di esperienza in più. Col passare del tempo  siamo migliorati costantemente e abbiamo sfruttato a pieno questa chance centrando un´obiettivo nato col tempo e ora avremo la possibilità di confrontarci con le migliori realtà del futsal siciliano, spesso più blasonate. Direi che questa è la cosa più importante soprattutto per avere un riscontro del lavoro svolto fino ad oggi.

Quale sensazione prova quando entra in campo la sua squadra?

Non saprei bene come descrivere la sensazione che provo entrando nei campi di futsal ma sapere che ho a disposizione un gruppo pronto ad impegnarsi al 100% per cercare di elevare ogni giorno i propri obiettivi, gli ottimi risultati fin qui raggiunti sono il frutto dell´impegno e dello spirito collaborativo che ha sempre regnato all´interno della squadra. Non saremmo arrivati da nessuna parte se ognuno dei miei ragazzi non avesse capito che la squadra viene prima di ogni individualità e l´importanza di ognuno sta proprio nella consapevolezza di avere tutti un proprio ruolo importante all´interno del gruppo. Sicuramente è una grande soddisfazione per me, per tutta la società del Real Cefalù e per tutta la città di Cefalù.

La vittoria di questo campionato è davvero meritata. Tutto ciò è arrivato a coronamento di una grande stagione. Quanto accaduto è la conferma del nostro valore. Abbiamo trionfato con una vittoria netta.

Colgo l’occasione per ringraziare tutta la società del Real Cefalù, tutte le persone cefalutane che ci sono state vicine e soprattutto tutti i miei ragazzi per la serietà e l´impegno, ora dovremo concentrarci per le fasi che ci aspettano, quello che abbiamo fatto fin qua è il trampolino di lancio per raggiungere ulteriori gratificazioni”.

C’è stato un momento durante la stagione in cui ha avuto la consapevolezza che potevate farcela?

Dopo la fine del girone d’andata avevamo totalizzato 31 punti in piena corsa per la promozione diretta. Abbiamo vissuto momenti e situazioni importanti per quello che avevamo fatto sino ad all’ora, ma se questo ci faceva cambiare atteggiamento, significava non aver capito molto. Abbiamo sempre avuto in mente ciò che ci ha portato a fare partite straordinaria: l’umiltà, il sacrificio, il lavoro, il pensare al “noi” e non all’”io”. Avevamo centrato il primo obiettivo straordinario andare oltre i 30 punti, quindi ci potevamo giocare il campionato. Se avessimo cambiato anche solo di una virgola, saremmo tornati indietro.

Avevamo davanti degli ostacoli facili sulla carta, ma di facile nel calcio non c’è niente. Sapevamo di avere un bonus in più visto che diversi scontri diretti li dovevamo disputare al Palatricoli di Cefalù, ma anche che le difficoltà rimanevano sino alla fine. Erano 13 finali da giocare, tredici “partite della vita” per coronare un sogno”. Eravamo curiosi di vedere il nostro comportamento. Questi ragazzi hanno superato prove straordinarie, giocando a -3, a -1, addirittura a -5 sempre con l’obbligo di vincere.  L’avevano fatto, dimostrando maturità e personalità. Io ho ripetuto sempre di dare il massimo sino alla fine e vedremo se questo ci porterà a coronare il sogno. Il nostro spogliatoio non aveva una storia e solo chi vince scrive la storia e questo è stato uno stimolo feroce per noi. Io ho tracciato la strada, portando organizzazione, metodo, competenze e idea di gioco, ma l’allenatore è nulla però se non trova la disponibilità dei calciatori. Senza disponibilità è come se si volesse guidare una macchina ferma. Certo, serve uno che si assuma la responsabilità della guida, ma il motore deve partire. E il motore sono i giocatori”, quindi ritengo che i meriti sono principalmente dei giocatori.

La crescita della squadra è stata costante e l’hanno avvertita anche i giocatori, non solo io e la società. E’ dovuta all’aver sposato un’idea di gioco e alla voglia di lavorare sodo. E con il tempo mi sono reso conto che questa squadra era cresciuta come convinzione.1912271_700020076708514_279794439_o

Qual’è stata la partita più bella?

La partita più bella che abbiamo disputato a livello tecnico ritengo che sia la vittoria ad Altofonte contro il Real Parco. Un campo difficilissimo dove tutte le squadre avversarie sono uscite sconfitte. Abbiamo messo in campo una concentrazione impeccabile, cinici, spietati. Le due squadre vantavano un roster di tutto rispetto e tutti si auspicavano il successo, loro per tentare di rientrare per la lotta per il campionato noi per dare un segnale importante alle avversarie. Tatticamente siamo stati perfetti, abbiamo sfruttato al massimo i loro errori e conducevamo la gara per 6 a 0, alla fine il risultato diceva 7 a 1 per il Real Cefalù, mentre la partita più emozionante sicuramente contro l’Argyrium. “Eravamo cariche a mille. Non vedevamo l’ora di scendere in campo. Tutta quella gente accorsa al palazzetto per vederci ci ha dato ancora più spinta”. Non era una partita semplice. Non inganni la facilità del successo.

E la più brutta?

Contro lo Scordia, incredibile, avevamo chiuso il primo tempo con il vantaggio di 4 a 1 e fino a 7 minuti dalla fine vincevamo 5 a 3, alla fine il risultato diceva 6 a 5 per lo Scordia, ancora oggi non riusciamo a spiegarci cosa fosse successo, ma credo che ancora non eravamo un squadra era la 3° giornata d’andata, ci dovevamo assemblare, conoscere, diventare squadra.

Cosa si deve aspettare Cefalù per il prossimo anno?

La città di Cefalù oggi è conosciuta nel mondo, e il prossimo anno avrà l’opportunità di farsi conoscere anche nel mondo del futsal regionale, visto che la serie C1 (massimo campionato regionale) si sviluppa su un unico girone regionale composto da sole 14 squadre dove solo la prima classificata accede direttamente al campionato di serie B nazionale. Questa è un’occasione unica.

10012263_700019933375195_81330589_oMister Manzella sarà ancora in panchina del Real Cefalù?

Riguardo al futuro e se ci sarò il prossimo anno, lo dovete chiedere alla società.

Io ho il compito di finire questa stagione nel miglior modo possibile nella speranza di arrivare il più lontano possibile anche in Supercoppa. Per il resto se la società riterrà opportuno confermarmi ci siederemo attorno ad un tavolo e ne parleremo.

 

The following two tabs change content below.

Luca Macaluso

Diplomato presso il liceo classico Mandralisca di Cefalù, studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.