«Diamoci da fare per liberarci dal fango che ci impedisce di spiccare il volo!», intervista a Giuseppe Catalano
L’intervista a Giuseppe Catalano, presidente della Consulta giovanile di Termini Imerese
- Cronaca
- 24/03/2014

«Diamoci da fare per liberarci dal fango che ci impedisce di spiccare il volo! Organizziamoci, non possiamo ancora illuderci che altri lavorino per noi! Siamo noi, solo noi i veri propulsori del processo di cambiamento, dimostriamolo!». E’ l’appello che lancia ai giovani siciliani il presidente della consulta giovanile di Termini Imerese, Giuseppe Catalano. Lo abbiamo intervistato
Come vedi la situazione giovanile nel termitano?
Male, molto male. E’ vero che le problematiche giovanili accomunano il ragazzo di Villafrate a quello di Pinerolo ma qui, nel profondo sud, il dramma è ancora più accentuato.
Se poi a tutto questo aggiungiamo la situazione locale fortemente penalizzata dalle recenti vicende Fiat, c’è poco da stare allegri. L’attuale scenario termitano è denso di nuvole e lascia intravedere pochi sprazzi di luce all’orizzonte. E’ assolutamente necessaria una scossa, una forte scossa che segni un cammino diverso. E qui entrano in gioco i giovani. Sono soprattutto i giovani a dover “prendere per mano” Termini e tragettarla verso nuovi traguardi, ripregettandone il futuro.
Che spazio avranno i giovani per la prossima campagna elettorale che porterà all’elezione del sindaco di Termini?
Non lo so quanto spazio sapranno ritagliarsi i giovani durante la prossima competizione elettorale, mi auguro molto, anzi moltissimo. Per le ragioni che ho appena detto, credo che servano nuove idee, energie e voglia di fare capace di destabilizzare, scardinare gli attuali equilibri, imporre nuove priorità e strategie. Aggiungo che è assolutamente utile anche la “ rabbia” dei giovani, la rabbia di chi non tollera di essere in debito ancor prima di nascere, la rabbia di chi si vede privato di un futuro e rivolge il suo sguardo verso quanti si sono macchiati di quelle scelte scellerate e miopi che tutto ciò hanno determinato. E’ necessario,insomma, che i giovani si facciano carico in prima persona dei loro problemi, si rendano protagonisti e artefici del loro destino e quello degli altri. Ricoprire incarichi istituzionali è sicuramente un passaggio obbligato in questo processo di avvicinamento verso la “camera dei bottoni”.
Giovani ed emigrazione. Come leggi la situazione?
L’universo giovani è una realtà estremamente variegata e complessa dai contorni sfuggevoli, non definiti e non definibili: ne fanno parte l’apatia e il disinganno, la strafottenza e l’abbandono, l’entusiasmo e l’energia incontenibile, la prepotenza delle nuove idee e le incrostazioni del vecchio, l’incapacità relazionale ed il disagio, la disperazione ma anche la “comoda” accettazione di tale realtà che ne frustra il bisogno di indipendenza, di autonomia. Esiste una relazione di causa effetto tra il modo di “essere giovani” in un contesto e le opportunità che il contesto offre loro per realizzare i sogni, i progetti di vita. Se una terra si dimostra avara con i suoi figli, il tessuto sociale si sfilaccia ed i suoi figli finiscono per non identificarsi più in essa, perdono ogni legame (anzi lo rigettano) e cercano nuovi e più generosi lidi. Purtroppo a Termini sò di diversi ragazzi che sono stati costretti a cercare fortuna altrove, e pare, che l’emigrazione sia un fenomeno fortemente in crescita. Tutto ciò è molto triste.
Lancia un appello ai giovani siciliani
Pensare di dare risposte immediate alle innumerevoli domande che l’universo giovanile pone è fuori portata di ogni umano sforzo. Anche attenzionando il solo problema occupazionale ci accorgeremmo che questo non è legato alla attuale crisi congiunturale – in Italia la crisi dal 2009 ha aumentato la disoccupazione complessiva, ma quella giovanile è aumentata da ben prima, continuando un trend che esiste dalla fine degli anni ’90- e, conseguentemente, un intervento più deciso dello stato attraverso l’aumento della spesa pubblica o la promozione di incentivi all’occupazione giovanile, sarebbe insufficiente o ,comunque, non risolutivo. Questo per dire che il processo di “bonifica” per liberare il giovane dalle paludi in cui si trova impantanato adesso è lungo, molto lungo. Nessuno ha la ricetta o sa con chiarezza cosa fare; l’unica certezza è che bisogna spalare tanto, e servono tante braccia vigorose. Mi si chiede di lanciare un appello ai giovani siciliani, in qualità di presidente della consulta giovanile di termini, bene, lo lancio subito: datevi da fare, diamoci da fare per liberarci dal fango che ci impedisce di spiccare il volo! Organizziamoci, non possiamo ancora illuderci che altri lavorino per noi! Siamo noi, solo noi i veri propulsori del processo di cambiamento, dimostriamolo!
Cosa ci dici della consulta giovanile che presiedi?
La Consulta Giovanile Comunale di Termini Imerese, nonostante la sua giovane età (è nata, infatti, solo il 27 maggio 2013), dopo un’impegnativa, ma fisiologica, fase di gestazione, oggi può vantare un ruolo significativo e di peso nel panorama cittadino e non solo. Se siamo riusciti a portare a casa questo traguardo, è grazie alla tenacia, all’impegno e al forte desiderio di fare dei suoi membri. Numerosi e di varia natura sono stati i progetti realizzati, e altrettanto altri sono già in cantiere. Il grande vanto, però, della Consulta Giovanile Comunale termitana, è quello di aver creato le basi per la nascita del Coordinamento Sovracomunale delle Consulte della provincia di Palermo. Un progetto ambizioso, ma di estrema importanza: poter fare rete con altri giovani di altri paesi è , non solo un valore aggiunto che arricchisce noi giovani impegnati nella vita associativa, ma un modo per poter ampliare e potenziare la voce dei giovani siciliani, desiderosi di cambiamento. Da Presidente della Consulta, non posso che auspicarmi un futuro ricco di soddisfazioni per l’organo giovanile, tale da poter consegnare alla mia città uno strumento maturo, radicato e fortificato per le generazioni avvenire.
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