Tra la prima e l’ultima della classe nessuna sorpresa

La Juventus passa al Massimino con un gol di Tevez. Catania combattivo ma non basta

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Catania – Era un Rolando Maran che contava sull’effetto sorpresa quello che ieri parlava del match con la Juventus durante la consueta conferenza stampa, ma il risultato che sulla carta appariva come scontato ha inevitabilmente preso corpo. La squadra di Conte si presenta al Massimino, forte di una striscia di 12 risultati positivi e di 4 vittorie in trasferta, e batte di misura un Catania che invece conferma il trend negativo delle ultime performance in campionato. La gara nel primo tempo è caratterizzata da un buon ritmo, ma da poche emozioni; una di queste arriva in avvio, con un gol annullato a Vidal sugli sviluppi di un calcio d’angolo per fallo in attacco di Bonucci, che scambia reciproche trattenute con Barrientos in area. Il Catania mette in campo tanta aggressività e grinta, e lo dimostrano i cartellini gialli rimediati sin dai primi minuti di gioco da Gyomber e Bergessio, ma ha poca qualità; la Juve spinge ma non trova spazi, Osvaldo non punge là davanti e rimedia un’ammonizione, la terza che Damato annota nei primi 45 minuti del match. Il direttore di gara inoltre, su segnalazione del quarto uomo, manda fuori dal campo Conte e Maran per le proteste di entrambi per una gomitata di Barrientos su Bonucci; si tratta dell’unico episodio degno di nota che chiude il primo tempo sullo 0-0 e mantiene ancora alte le speranze dei tifosi rossazzurri.

Il secondo tempo, che inizia senza sostituzioni da ambo le parti, riprende con la capolista di nuovo all’attacco alla ricerca del gol ancora una volta con Osvaldo che pronti via ha la palla buona per il vantaggio bianconero, ma non colpisce bene la sfera che finisce tra le braccia di Andujar; Monzon prova a spaventare i bianconeri, si libera con un finta in area e calcia di sinistro ma sopra la traversa. L’equilibrio viene spezzato da Tevez al 13’, che batte Andujar con un destro in diagonale e firma il suo 16° gol stagionale. La Juve inizia la girandola di cambi, con Llorente per Osvaldo, ricomponendo in attacco la coppia gol migliore della Serie A con i 27 centri segnati, e Asamoah per Isla; nel Catania entra Leto per Bellusci, ma al 21’ è costretto a rimanere in 10 per l’espulsione di Bergessio dopo l’ennesimo fallo su Chiellini. Nonostante il buon pressing della squadra etnea e l’insolito scarso gioco della Juve sulle fasce, gli 11 di Conte sono scaglionati bene sul campo, le triangolazioni sono perfette e la regia di Pirlo rende tutto più facile; lo stesso giocatore bresciano al 29’ prova a siglare un altro gol su punizione dopo i due decisivi con il Genoa e la Fiorentina, ma Andujar respinge il tiro e manda in angolo. La Juventus va ormai spedita verso la fine della gara, con un contropiede mal sfruttato da Tevez che al 38’ approfitta di un clamoroso errore difensivo del Catania ma il cui sinistro non centra la porta; al 41’ l’attaccante argentino lascia il posto a Giovinco. I giocatori etnei finiscono la partita con i crampi, una partita sicuramente intensa e combattuta che però conferma le enormi differenze presenti tra le due squadre e che non regala, purtroppo per il Catania, nessuna sorpresa. Da registrare il 30° compleanno di Lodi, dal sapore decisamente amaro, e come nota negativa della serata l’aggressione subita dal pullman che stava accompagnando la Juventus al Cibali da un centinaio di ultras catanesi, che hanno accerchiato il mezzo con a bordo Conte e giocatori e hanno posto in essere un vero e proprio assalto con sassaiola e lancio di fumogeni. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine per creare una via di fuga che permettesse al mezzo di percorrere quel poco spazio che lo separava dallo stadio etneo.