Morte clochard, arrestato un marocchino

Si tratta di un altro senzatetto con cui la vittima aveva avuto frequenti liti

Cronaca
21/03/2014

di Veronica Alongi

Catania – La tragica morte di un clochard 55enne di origini polacche, Waldemar Czeslaw Wielguszewski, il cui corpo è stato ritrovato ieri nei pressi dell’ex centro commerciale Vulcania, nel quartiere Borgo-Sanzio, sembra avere un responsabile e cioè il marocchino Abderrahim Kasimi, 34 anni, anch’egli senzatetto che risiedeva abitualmente nella zona insieme ad un suo connazionale e alla vittima in questione. I tre vivevano in condizioni estreme di degrado e spesso gironzolavano per strada in stato di ebbrezza e di precaria salute. Da una prima analisi, il medico legale ha ipotizzato il soffocamento come causa che ha portato alla morte del malcapitato, per via di un orecchio nero e della schiuma alla gola rinvenuta sul corpo del polacco. Secondo la testimonianza del terzo senzatetto, tra l’assassino e il clochard ucciso vi erano stati dei diverbi in precedenza e il motivo che ha scatenato l’ira del Kasimi sembra essere stata una banale lite per una bottiglia di vino. Sul corpo della vittima sono stati ritrovati inoltre un taglio al sopracciglio, un occhio tumefatto, tagli alle mani e numerose ecchimosi, riportate a seguito delle violente bastonate ricevute dal proprio carnefice, il quale si è difeso sostenendo che la vittima si sarebbe sentita male dopo aver bevuto un bicchiere di vino; versione che non ha affatto convinto gli uomini del commissariato di polizia Borgo-Ognina, i quali dopo aver trovato poco distante dal corpo un bastone con tracce ematiche, hanno fermato il marocchino.

Questi episodi di violenza, secondo Gabriella Virgillito, responsabile della redazione di strada di Scarp de’ Tenis e TeleStrada e addetto stampa della Caritas catanese, rischiano di diventare ancora più gravi, sottolineando come la proposta di ricovero per i clochard della zona avanzata dai servizi sociali comunali sia inutile: << Non avranno accettato e non lo faranno mai, ovviamente. Molto spesso si tratta di persone in condizioni di disagio mentale o di alcolismo, tutto avvenuto dopo la caduta in strada. Occorre un approccio diverso >>.