Ribera, San Giuseppe con pane, alloro e minestre

di Maria Giovanna Sciascia

E’ il 19 Marzo anche a Ribera, o anche noto come giorno di San Giuseppe.
La tradizione vuole che in questo giorno ci si svegli di buon umore perché in tutto il paese circola aria di allegria materializzata in canzoni suonate dalla banda musicale e tavole imbandite e grandissime pentole dove viene cucinata la minestra. Enormi quantità di pasta vengono buttate nell’acqua bollente in attesa che le folle vadano a mangiare agli angoli delle strade appositamente adibiti.
Un piatto, due piatti, si mangia a volontà, il tutto in forma completamente gratuita. Ma non si mangia solo minestra, ma in questo ambito giorno si possono gustare dolci tipici quali gli “Sfinci“.
Già da domenica scorsa per le vie di Ribera si sono potute ammirare le lucette appese in attesa della festa.
Il simbolo di maggiore interesse per la cittadinanza e per i fedeli è la “stragula“ che è una torre di circa 10 metri costruita su di un carro, e bardata con rami d’alloro e diverse forme di pane benedetto, legate fra di loro, che rappresentano l’abbondanza, che circondano un’immagine: San Giuseppe, il “padre della provvidenza”.

Concluso il festoso giorno, Ribera torna alla sua tipica monotonia. In effetti è strano come ci si trasformi per questa festa, non succede nemmeno a Natale.

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Maria Giovanna Sciascia

Diplomata presso il Liceo socio-psico-pedagogico F. Crispi di Ribera. Studia Scienze della comunicazione per i media e le istituzioni presso l'Università degli studi di Palermo. Ha collaborato per il Giornale del Mediterraneo e Telejunior (telejato giovani).

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