Abbandonato perché gay, questa è la triste storia di Luca

Ancora pregiudizi nel 2014

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“Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole una gazzella si sveglia, sà che dovrà correre più del leone o verrà uccisa.
Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole un leone si sveglia, sà che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame.
Ogni mattina in Africa, non importa che tu sia un leone o una gazzella, l’importante è che tu incominci a correre.”

Tutto come la storia di William Shakespeare, ma cambiano il luogo e i soggetti.
Qui siamo in Italia dove al posto della gazzella c’è un giovane ragazzo omosessuale e al posto del leone i genitori adottivi.
Ovviamente il tutto in forma allegorica.

Questa è la storia, raccontata da  Marida Lombardo Pijola sul “Messaggero”, di un ragazzo che chiameremo Luca, 14 anni, lasciato solo troppo spesso nella sua giovane vita. Luca infatti oltre  essere stato affidato ad una casa di accoglienza da piccolissimo dai genitori naturali, è stato abbandonato anche dai genitori adottivi perché ha fatto “coming out”, ha detto loro di essere omosessuale. E’ l’assurdità del gesto che stupisce. Quei genitori che hanno fatto di tutto per l’affidamento, per l’adozione, quegli stessi genitori che hanno desiderato un figlio con tutti loro stessi, che hanno provato la gioia dell’essere genitori dopo le lunghe attese burocratiche Italiane. Sono gli stessi che hanno detto: “Ci crea troppi problemi, non riusciamo a gestirlo, a scuola i compagni non lo accettano, tutti ci dicono ma chi ve lo fa fare?”. Così cercano di giustificare l’azzardato gesto che segnerà la vita del giovane che, nonostante  tutte le discriminazioni è sempre un essere umano.

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Quando un giovane ragazzo gay oltre che accettare se stesso deve accettare di vivere al fianco di un popolo di bigotti, per quanto potrà resistere? Per quanto tempo si è disposti a vivere se si deve combattere ogni giorno con una società che vuole “buttarti fuori?”

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Diplomata presso il Liceo socio-psico-pedagogico F. Crispi di Ribera. Studia Scienze della comunicazione per i media e le istituzioni presso l'Università degli studi di Palermo. Ha collaborato per il Giornale del Mediterraneo e Telejunior (telejato giovani).