Caltagirone, opposizione e maggioranza sfiduciano il sindaco

Il consiglio comunale approva un documento che censura l’operato di Nicola Bonanno

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Caltagirone – <<Non siamo un peso ma una risorsa>>. In queste poche parole vi è lo sfogo del presidente della cooperativa CSTI di Caltagirone Andrea Mezzogiorno, che dal 1989 gestisce la piscina comunale in contrada Divisa, coordinando il lavoro di 11 persone dedite al servizio per la comunità e alla promozione della cultura sportiva. Un impegno lungo 25 anni e che rischia di essere interrotto a causa del dissesto finanziario dichiarato dal comune di Caltagirone, inserito nella black list dalle banche: <<Allo stato attuale – si legge in una nota del CSTI – il Comune di Caltagirone non rispetta i termini previsti dal contratto d’appalto. Il ritardo nella corresponsione del canone relativo alla gestione della Piscina Comunale ha aggravato la situazione finanziaria della cooperativa, impossibilitata a far fronte alle spese per sostenere i costi gestionali>>. Si è arrivati dunque ad un vero e proprio braccio di ferro tra la cooperativa CSTI e l’amministrazione di Nicola Bonanno, presa di mira da un documento, approvato ad ampia maggioranza da 19 consiglieri su 22 presenti durante l’ultimo consiglio comunale, che censura l’operato suo e della sua giunta nell’affrontare i problemi e le  esigenze di <<una struttura sportiva che per moltissimi  anni ha garantito, con straordinari risultati sportivi e sociali, un importantissimo punto di riferimento. Al Sindaco e alla Giunta è stato chiesto di provvedere immediatamente alla risoluzione della controversia, liquidando quanto dovuto alla Cooperativa CSTI e di istituire immediatamente un tavolo tecnico aperto alle Organizzazioni Sindacali e di categoria, nonché alle forze politiche, per concertare insieme le soluzioni da intraprendere, alla luce anche delle numerose emergenze che continuamente vengono poste all’attenzione delle Istituzioni locali>>. Ai lavori consiliari è stata registrata una partecipazione attenta e critica dei cittadini, che hanno assistito ad una totale scollatura non solo tra gli esponenti di maggioranza, ma anche tra gli stessi componenti della giunta, a sottolineare come il lavoro di Mezzogiorno e del suo staff sia prezioso per la comunità calatina. I consiglieri dunque pongono un aut aut al sindaco Bonanno, spingendolo a preoccuparsi più dei problemi della città che di effettuare rimpasti nella sua squadra di governo, altrimenti saranno necessarie le sue dimissioni.

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