Campofelice di Roccella: l’assessore Di Sanzo chiarisce la delicata vicenda della tares

Pubblichiamo il comunicato stampa, fattoci pervenire dal vicesindaco e assessore al bilancio, Roberto Di Sanzo.

Roberto Di Sanzo vicesindaco Campofelice di Roccella

Pubblichiamo il comunicato stampa, fattoci pervenire dal vicesindaco e assessore al bilancio, Roberto Di Sanzo.

Questo comunicato stampa ha il solo fine di spiegare alcuni tratti salienti della manovra TARES, senza la pretesa alcuna di essere esauriente ed esaustivo.

 

I motivi che hanno comportato l’applicazione della TARES a discapito dell’applicazione della TARSU sono intrinseci alle differenze tra le due tasse, vediamoli singolarmente:

 

1)      La prima differenza sostanziale è spiegata dall’acronimo, la TARSU (Tassa rifiuti solidi urbani) finanzia solo ed esclusivamente la raccolta dei rifiuti con annessi e connessi (personale, carburante, manutenzioni, etc), la TARES (Tassa rifiuti e servizi) invece finanzia anche alcuni servizi ed in particolare la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica e il servizio di polizia municipale è quindi evidente che è necessario finanziare anche altri servizi oltre a quello specifico dei rifiuti;

 

2)      La seconda differenza sostanziale sta nell’obbligo di coprire al 100% il servizio di raccolta rifiuti oltre a quello di coprire al 100% i servizi in aggiunta quali appunto la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica e il servizio di polizia municipale, le tariffe TARSU coprono solo l’82% del servizio raccolta rifiuti e non finanziano gli altri servizi;

 

Quindi l’applicazione della TARES sortisce un duplice effetto, da una parte determina un aumento secco in quanto è necessario finanziare totalmente il servizio, mentre prima se ne finanziava solo l’82%, a questo si aggiunge la necessità di finanziare anche altri servizi.

 

3)      La terza differenza viene fuori analizzando la parte finanziaria della tassa, si rileva infatti che nel 2012 il servizio costava circa Euro 1.670.000 ed era coperto dalle tariffe TARSU per circa Euro 1.370.000 (82%), inoltre per il 2013 l’ATO 5 rifiuti ha comunicato al Comune di Campofelice di Roccella che il servizio complessivamente sarebbe lievitato fino a costare circa Euro 2.050.000 comprensiva della parte servizi, quindi l’aumento complessivo tra TARSU e TARES è di Euro 680.000 che ricadono interamente sulla collettività che a sua volta si suddivide in utenza domestica (comuni cittadini) e utenza non domestica (attività commerciali), a sua volta l’utenza domestica si suddivide in residenti e non residenti la superficie coperta dai non residenti è pari a circa mq 202.000 su un totale di mq 465.000 quindi il 43% circa della superficie di Campofelice legata all’utenza domestica è supportata e finanziata dai non residenti;

 

4)      La quarta differenza tra TARSU e TARES è dettata dal fatto che al pagamento per metro quadro dichiarato si aggiunge il pagamento di una cifra pro-capite che per il nostro Comune è di circa 35 euro, quindi più è numeroso il nucleo maggiore è la imposizione, ma il regolamento approvato in Consiglio prevede degli abbattimenti per i nuclei familiari numerosi;

 

Quindi dovendo finanziare il 100% è stato necessario analizzare in che percentuale dovessero intervenire le utenze domestiche e in quale quelle non domestiche. La prima proiezione imposta dal Ministero comportava una percentuale del 66% in capo alle domestiche e 34% in capo alle non domestiche. Questa suddivisione avrebbe comportato però un aumento quintuplicato e oltre, della maggior parte delle attività commerciali, che stanno già attraversando un periodo di forte crisi e dietro le quali c’è sempre un nucleo familiare che a sua volta avrebbe pagato anche come utenza domestica. Si è quindi optato per una suddivisione dell’80% in capo ai domestici e del 20% in capo ai non domestici, la differenza per i domestici tra la prima proiezione e la seconda è quantificabile in un aumento di circa 15 euro pro-capite, ma le attività commerciali ne hanno tratto notevole beneficio.

 

A questo si aggiunge che la tariffa al metro quadro della TARSU era ferma a 1,65 €/mq da parecchi anni ora è pari a 2,18 €/mq e comunque rimane sempre più bassa di altri comuni limitrofi, in sostanza in passato il cittadino ha fruito di un beneficio anche grazie ai trasferimenti statali e regionali che consentivano di finanziare quello che la fiscalità generale non riusciva a finanziare, ma proprio nel 2013 c’è stato un taglio drastico di circa 700 mila euro da parte dello Stato che non ha più consentito di colmare eventuali gap.

 

In tutti i casi rimane il fatto positivo che la gestione dei rifiuti non rimarrà più in capo ad un ente terzo al Comune di Campofelice di Roccella e finora poco gestibile, ma si sta transitando verso un nuovo sistema di gestione in collaborazione con il Comune di Lascari, che ci consentirà di fruire di notevoli abbattimenti ed economie di scala, denominata Area di Raccolta Ottimale (ARO) e che già dalle prime proiezioni evidenzia la eliminazione di diverse inefficienze causate in passato proprio dalla mancata possibilità di intervenire direttamente.

 

Abbiamo applicato quella che secondo noi è la soluzione migliore affinchè ognuno di noi a qualsiasi categoria appartenga paghi sempre e comunque una tariffa equa e laddove questo non si è riusciti a farlo, abbiamo cercato di introdurlo nel regolamento di attuazione.

 

L’Amministrazione Comunale e gli uffici preposti rimangono a disposizione per eventuali chiarimenti o integrazioni si dovessero rendere utili al fine di comprenderne al meglio l’applicazione e si ricorda che fino al 15/04/2014 si può chiedere di fruire delle agevolazioni previste dal regolamento attuativo.

 

 

  

   Roberto Di Sanzo

Vicesindaco e Assessore al Bilancio