Mafia: le deposizioni di Spatuzza, “tra Graviano,Berlusconi e Dell’Utri”

Il pentito racconta aneddoti importanti. Intanto rafforza la nostra considerazione, e quella del commissario nazionale Antimafia in apertura di questo giornale

spatuzza

Roma –  Stamane, nel nostro articolo d’apertura “Matteo Messina Denaro? Lo prendiamo”, abbiamo a voi riportato le parole del commissario nazionale Antimafia, Franco Roberti, riassumibili in questo virgolettato: ” la mafia non uccide solo quando è tutto apposto, solo quando hanno concluso i loro affari, e a Matteo Messina Denaro, lo prendiamo come tutti gli altri”. Lasciamo momentaneamente stare Matteo Messina Denaro, e concentriamoci sulla prima parte. ” la mafia non uccide solo quando è tutto apposto, solo quando ha concluso i suoi affari”. Abbiamo già dato ampio spazio stamattina alla semantica di questa frase, tremendamente triste. Fatto sta però, che la stessa è stata confermata, a suo modo, dal pentito Gaspare Spatuzza. “Dopo il fallito attentato all’ Olimpico finirono le stragi perché avevamo chiuso tutto”. Quando i mafiosi dicono, abbiamo chiuso tutto, vuol dire che gli affari, sono al capolinea, e se non ci sono revolver, lupare, pistole e scomparse nel mezzo, allora gli affari in questione, sono stati chiusi bene. Tornando a Spatuzza e alle sue dichiarazioni, esse si riferiscono al tentato colpo del gennaio 1994, quando, la frase “abbiamo chiuso tutto”, gli fu detta dal boss Giuseppe Graviano, in merito all’attentato organizzato ai carabinieri dell’Olimpico che però fallì. Cosa Nostra (Cosa Loro), aveva quel giorno ottenuto quello che voleva, grazie a “persone serie”. Adesso, chi sono queste persone serie? Come si legge in LiveSicilia, Spatuzza ha raccontato ai pm che il boss Giuseppe Graviano, nel ’94, gli avrebbe indicato in Berlusconi e Dell’Utri i suoi nuovi referenti politici. Vicenda che il pentito ha spiegato proprio coi timori derivati dal ritorno al potere di Berlusconi. “Se il governo fosse caduto prima – ha dichiarato il collaboratore di giustizia – non mi sarei neppure pentito”.

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Diplomato presso il liceo scientifico Mauro Picone di Lercara Friddi, studia scienze della comunicazione presso l'Università di Palermo. Ha collaborato con il Giornale del Mediterraneo, Canale 8 e TeleJato