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Cefalù non è un paese per giovani

Nel paese normanno mancano molti “servizi” per i giovani, tra i quali anche la consulta giovanile

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E’ noto a tutti ormai che i giovani siano il futuro di questa società e che, in molti posti, siano messi al centro dell’attenzione. A partire dai baby sindaco fino ad arrivare alle consulte giovanili. Termini Imerese, Castelbuono, Capaci, Petralia Soprana, Villafrati. Ma anche Trabia, Altavilla Milicia e Mezzojuso. Nomi di paesi a caso? No. Sono alcuni dei tanti paesi che sono provvisti di una consulta giovanile all’interno della provincia di Palermo.

Tra questi non vi è traccia di Cefalù. Un paese dove, da ciò che viene detto da chi amministra, i giovani sono sempre al centro dell’attenzione. Un paese dove, sempre da quanto viene detto, si fa di tutto per non farli scappare. Però, e questo è un dato di fatto, non gli si mette a disposizione alcun mezzo per portare avanti le idee. Cefalù non ha una consulta giovanile, e questo fa molto pensare su come realmente l’amministrazione si occupi delle politiche giovanili.

Eppure due anni fa, da quel palco in piazza Duomo, durante i comizi, si sentivano molti applausi verso i progetti dedicati ai giovani. Sarebbero dovuti essere al centro dell’attenzione. Avrebbero dovuto avere dei ruoli determinanti. Condizionali che però non si sono avverati. Un film dei fratelli Coen si chiamava “Non è un paese per vecchi”, oggi si può affermare che Cefalù non è un paese per giovani.

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Luca Macaluso

Diplomato presso il liceo classico Mandralisca di Cefalù, studia Scienze delle comunicazioni per media e istituzioni all'Università di Palermo.