Thursday, March 13, 2014

TrinacriaNews24

Un anno con Jorge Bergoglio, il papa dei poveri

Commemorazione del primo anno con papa Francesco, un anno pieno di speranza ma sopratutto di cambiamenti…

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Era il 13 Marzo 2013 quando il cardinale Jorge Mario Bergoglio, dopo il quinto scrutinio, viene eletto papa assumendo il nome di “Francesco”, in onore a S. Francesco d’Assisi, figura emblematica dell’umiltà e della vicinanza ai bisognosi. Nato e cresciuto in Argentina, visse in periodi particolarmente critici, caratterizzati da problematiche condizioni economiche e da regimi politici opprimenti e antidemocratici. Dal 1976 al 1983, infatti, lo Stato fu succube di un crudo regime dittatoriale durante il quale Jorge Bergolio ricopriva la carica di padre provinciale dell’ordine dei gesuiti.

Un papa rivoluzionario, come molti amano definirlo, che ha sempre lottato contro la violenza e contro l’oppressione dei più deboli e che si è presentato al mondo intero come un papa “semplice”, lontano da formalità eccessive e vicino ad ogni singolo individuo, nella sua totale essenzialità. L’esordio del primo messaggio pubblico di papa Francesco, infatti, è costituito da un “fratelli e sorelle, buonasera”, un saluto del tutto cordiale, informale e lontano da ogni forma di complessità retorica.

Ma perché viene spesso accostata la qualifica di “rivoluzionario” alla figura di Bergoglio? Non solo per la modalità con cui si approccia ai fedeli, ma anche per l’apertura più o meno totale nei confronti di alcuni temi che, a contatto col mondo del clero, possono essere considerati piuttosto “scottanti”: omosessualità, divorzio e contraccezione. Secondo quanto emerso da una conferenza tenutasi nello scorso luglio – dopo il ritorno in Italia dal Brasile in cui si svolse la Giornata Mondiale della Gioventù – rispose ad una domanda sulla lobby gay in questo modo: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, [...] e dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me”.

A fine febbraio, poi, arriva la notizia secondo cui il papa “apre le porte ai divorziati”; secondo lo stesso, infatti, “chi fallisce in amore” non può e non deve essere condannato, ma accolto unendosi con questo nel dispiacere che può provocare una disgrazia in amore. Infine, viene data una svolta significativa alla posizione clericale nei confronti dell’utilizzo della contraccezione; secondo quanto detto dal Pontefice, infatti, è assolutamente ammesso per scongiurare la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.

Altra lotta decisiva è stata e viene attualmente mossa anche contro la pedofilia, sopratutto proveniente dal clero. Non dimentichiamoci, infatti, che papa Francesco ha allontanato il cardinale scozzese Keith O’Brien, accusato di aver assunto atteggiamenti sessuali inappropriati nei confronti del clero stesso. Non di meno a questo, comunque, Bergoglio ha deciso di adottare misure di protezione per i minori, di promuovere interventi a favore di chi ha subito abusi in precedenza e di formulare direttive e provvedimenti specifici da applicare nei confronti dei soggetti colpevoli o semplicemente sospettati di assumere comportamenti ambigui.

Oggi, dunque, si commemora il primo anno del pontificato di Bergoglio, sperando che si ripetano in futuro anni come questi, all’insegna dei valori che ha cercato e cerca tuttora di trasmettere al mondo intero.