La commissione nazionale antimafia a Palermo per parlare dell’utilizzo dei beni confiscati alla mafia. E’ iniziata stamane, presso la prefettura di Palermo, l’audizione della commissione nazionale antimafia per incontrare i vertici delle forze dell’ordine e della magistratura del capoluogo e del nisseno. Presenti il presidente della commissione nazionale antimafia Rosy Bindi, il procuratore generale Roberto Scarpinato, il procuratore Francesco Messineo, gli aggiunti Vittorio Teresi, Maurizio Scalia, Leonardo Agueci, e il pm Nino Di Matteo, quest’ultimo più volte minacciato dalla mafia. Proprio Di Matteo ha voluto sottolineare la vicinanza dello Stato per quanto riguarda la sicurezza personale, ma a anche voluto esprimere la propria amarezza verso coloro che si sono pronunciati attaccando la struttura del processo sulla trattativa Stato-Mafia. Dopo aver incontrato i componenti del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica di Palermo, la commissione nazionale Antimafia, vedra’ poi i giudici delle misure di prevenzione, gli amministratori giudiziari, esponenti delle associazioni di categoria e dei sindacati. Intanto fuori dal Palazzo della Prefettura, un centinaio di lavoratori rivendicano, medianti cartelloni e proteste simboliche, il proprio diritto al lavoro. Tra loro ci sono i dipendenti della Despar, l’impero di Giuseppe Grigoli sequestrato secondo un provvedimento del tribunale Misure di prevenzione di Trapani. Protestano anche i dipendenti del gruppo Ferdico, tra loro anche il proprietario del gruppo Giuseppe Ferdico, questo ha dichiarato che gli amministratori giudiziari hanno quantificato i suoi possessi per un totale di 450 milioni di euro, ma in realtà lui sarebbe disposto a vendere tutto per 45 milioni di euro, ” che ci volete fare hanno solo aggiunto uno 0,hanno messo 420 famiglie in ginocchio”, dichiara il re dei detersivi. Intanto gli incontri proseguiranno domani con l’audizione dell’Antimafia regionale,la visita terminerà con una conferenza stampa a palazzo dei Normanni.